Roma, 8 apr. (Adnkronos) - Ancora una volta una diatriba in tema di opere d’arte vede la Francia contrapposta all’Italia. Al centro della vicenda la decisione delle autorità francesi di non risarcire un noto scultore del nostro paese, le cui opere di valore sono state danneggiate durante la ristrutturazione di alcuni immobili francesi dove erano ospitate. I fatti risalgono al 2019, quando i 'Pii Stabilimenti francesi a Roma e a Loreto', che come noto possiedono diversi immobili nella capitale, avviano dei lavori di ristrutturazione in uno stabile sito in Via del Vantaggio dove lo scultore Bruno Liberatore (unico artista italiano ad avere una intera sala a lui dedicata al Museo Ermitage di San Pietroburgo) tiene esposte le proprie opere d'arte sin dall'anno 2009.Nel corso di tali lavori, purtroppo, ben 5 capolavori dell'artista subiscono degli ingenti danni, e nonostante le reiterate richieste, lettere e diffide inviate dall’artista e volte ad ottenere un indennizzo per il danno subito, i Pii Stabilimenti non forniscono mai una risposta. Nemmeno le autorità francesi, e lo stesso presidente Macron cui Liberatore si è rivolto, accolgono le richieste dell’artista. Lo scultore si è così rivolto al Codacons, al fine di citare in giudizio il governo francese e ottenere il risarcimento per la distruzione delle sue opere ospitate in un immobile di proprietà della Francia.L’associazione, che sta completando le carte per una causa al governo francese, ha intanto presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, in cui si chiede di aprire una inchiesta nei confronti dei Pii Stabilimenti e dell’Ambasciata per il reato di danneggiamento aggravato di opere d’ arte di rilevante valore.
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