Roma, 16 giu. (Adnkronos) - Resta a Roma il procedimento che vede indagate una ventina di persone tra cui Vittorio Sgarbi, accusato di aver autenticato false opere d’arte attribuite all’artista anconetano Gino De Dominicis, scomparso nel 1998. Lo ha deciso il gup della Capitale Angela Gerardi che ha respinto le istanze delle difese che chiedevano che la competenza territoriale fosse trasferite in altre Regioni italiane. Il critico d’arte era finito nel registro degli indagati, in quanto all’epoca dei fatti presidente della Fondazione Archivio Gino De Dominicis, insieme con una ventina di persone. Nel corso delle indagini, nel 2018, i carabinieri Tutela Patrimonio Culturale sequestrarono oltre 250 opere ritenute contraffatte (per un controvalore di oltre 30 milioni di euro). L’udienza preliminare, che si è aperta oggi, è stata rinviata al 30 giugno.
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