Roma, 28 gen. (Adnkronos) - “Ho preso il pallone e ho sentito un crampo al piede. Non potevo girarmi. Ho iniziato a piangere. Il dottore è venuto a trovarmi e mi ha detto: ‘Ho una notizia per te. Una buona e una cattiva. Quella cattiva è che sei fuori dai Mondiali, mentre quella buona è che sei stato a due centimetri di distanza dal non camminare mai più". E' la confessione shock dell'attaccante del Paris Saint Germain e della Nazionale brasiliana Neymar nel suo documentario ("Neymar: il caos perfetto"), in cui racconta il momento più duro della sua carriera quando nella semifinale del Mondiale 2014, in un contrasto con Zuniga, si rompe una vertebra. Lo stop alla fine è di 4-6 settimane ma il Mondiale sfuma. "Era il mio primo grave infortunio e ho pensato ‘Sarò di nuovo quello che ero?'”, ha raccontato. “Non era reale. ‘Mio Dio, cosa sta succedendo?’, mi sono chiesto. Sarà un incubo. Quando la gara è finita, non riuscivo a smettere di piange", ha concluso il brasiliano.
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