Roma, 22 ott. (Adnkronos/Labitalia) - Il rischio che l’escalation dei contagi, pur in assenza di un lockdown nazionale, possa essere devastante per imprese e lavoro è molto elevato, potendo portare alla chiusura 2 imprese su 10 di quelle ad oggi aperte. E' uno degli aspetti che emergono dall’indagine 'Crisi, emergenza sanitaria e lavoro nelle pmi', che sarà presentata al Festival del Lavoro in programma oggi e domani 23 ottobre, condotta dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro tra fine settembre e metà ottobre su 5000 iscritti all’Ordine che, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, hanno accompagnato le imprese nella gestione della crisi. E come spiega l'indagine il 31,8% dei consulenti del lavoro individua tra il 10 e 20% la quota di imprese che potrebbero interrompere la propria attività a seguito di nuovo picco pandemico e inasprimento delle misure restrittive; il 48,4% formula previsioni ancora peggiori, individuando tra il 20 e 30% (il 26,9%) e superiore al 30% (21,5%). Solo il 19,8% si colloca sotto la soglia del 10%. La situazione appare molto differenziata a livello geografico, pur nell’ambito di previsioni molto negative. Se al Nord, e in particolare al Nord Est, la netta maggioranza degli intervistati reputa che anche nel peggiore dei casi, la quota di aziende che si troverebbe costretta ad interrompere le proprie attività non supererebbe il 20%, al Centro e soprattutto al Sud, la situazione si presenta più critica: la maggioranza degli intervistati prevede il rischio di chiusura per più del 20% delle aziende
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