(Adnkronos) - "Nelle democrazie pluraliste contemporanee -scrivono gli autori del documento- la separazione dei poteri, uno dei cardini dello Stato di diritto, si declina, necessariamente, anche come garanzia delle opposizioni e del loro ruolo costituzionale. La tutela delle minoranze costituisce, del resto, essenziale presidio della dialettica parlamentare e, dunque, del principio democratico". "In questo quadro si innestano le previsioni di rango legislativo, parlamentare e convenzionale che garantiscono adeguati spazi di partecipazione ai gruppi parlamentari di opposizione e la guida di alcuni fondamentali organi di garanzia. Per la stessa ragione, anche le fonti consuetudinarie e convenzionali che orientano le nomine e le elezioni dei componenti della Corte costituzionale e del Csm, conducono ad assetti concreti che prevedono la presenza all’interno delle stesse istituzioni di orientamenti culturali, visioni o sensibilità differenti e, dunque, a una composizione realmente pluralista". "Si tratta di principi, di regole o, talvolta, di semplici 'regolarità costituzionali' che affondano le radici nell’inderogabile dovere costituzionale di solidarietà politica (articolo 2 Costituzione.), che impone a tutti i soggetti della Repubblica di sopire i conflitti e accantonare gli interessi di parte allorché siano in discussione le 'regole del gioco' e, dunque, i pilastri di quella reciproca fiducia su cui si regge ogni forma di convivenza organizzata".
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