(Adnkronos) - Perché, come ricorda ancora Giuseppe Caccia, "non dobbiamo dimenticare come, tra giovedì 12 e sabato 14 marzo, non appena le condizioni meteorologiche lo hanno consentito, centinaia di persone abbiano cercato di fuggire dall'inferno libico. In assenza di navi della società civile europea, alcune imbarcazioni sono riuscite ad approdare in autonomia a Lampedusa, 110 naufraghi a bordo di un gommone sono state soccorse con forte ritardo da una motovedetta maltese, 49 persone su di un barcone sono state illegalmente consegnate alla cosiddetta Guardia costiera libica dalle Autorità di Malta e dall'agenzia UE Frontex, complessivamente quasi quattrocento donne, uomini e bambini sono stati catturati e riportati in Libia"."Avevamo programmato la partenza della nostra nuova missione in mare per lo scorso 19 marzo, ma l'emergenza Covid-19 e le sacrosante misure di prevenzione sanitaria adottate dal Governo italiano ci hanno costretto, a malincuore, a congelarla - prosegue ancora il responsabile operativo di Mediterranea - è diventato infatti impossibile far arrivare i nostri equipaggi dalle altre regioni italiane in Sicilia per l'imbarco, ed ugualmente impraticabile salpare con l'imbarcazione di supporto che affianca la nostra Mare Jonio".
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