(Adnkronos) - "Ho continuato ad accelerare il passo - racconta ancora la figlia di Denis Verdini - ma la voce era sempre troppo vicina. Non so quando, ho iniziato a correre. E finalmente la voce si è fatta mano a mano sempre più lontana. Per tutto il tragitto ho guardato terrazze, finestre, ho sperato di incrociare persone. Fino a casa, arrivata ho fatto le scale così velocemente che mi è sembrato di non averle neanche fatte. Ho chiuso la porta e sono corsa alla finestra, ho continuato a cercare persone affacciate". "Non è successo niente, e forse non era neanche pericoloso, ma solo arrabbiato. Ma ho avuto paura, e all’improvviso ho realizzato perché è tanto importante vedere i nostri vicini che cantano e salutano; Perché abbiamo bisogno di speranza. In tutte le sue forme. Ma in qualsiasi forma la vediamo, la speranza è umana e si trova solo attraverso le persone. È sempre così ovvio, ma sempre cosi poco evidente; Nessuno si salva da solo. Neanche quel signore arrabbiato", conclude Francesca.
aiTV
Pandoro-gate, Perrino a Ore 14: "Ferragni colpita nella sua essenza social: fenomeno finito"
"Se sei disabile stai a casa", parcheggio negato all'influencer Giulia Lamarca. La denuncia sui social
in evidenza
MediaTech
Affari in Rete
in vetrina
Il cuore di Roma color blu Balestra, omaggio alla moda: il Centro s'accende
Guarda gli altri Scatti