Roma, 13 apr. (Adnkronos) - "Certamente la situazione è molto migliorata da quando Renzi ha dato lo scossone e ridotto i divieti. Ma non è sufficiente: fino a quando non riapriranno bar e ristoranti si farà fatica. Alle 18 il centro è fermo, dunque alle 16 il lavoro finisce". A parlare con l'Adnkronos è Roberto D'Antonio, coiffeur di grido della Capitale, che afferma: "Non posso quantificare e dire quanto ho perso. Perdo continuamente. Faccio fare tamponi a mie spese ogni 12 giorni, sanificazione dei locali ogni due mesi e quotidiana della biancheria. Rispetto del distanziamento e delle altre misure di sicurezza. E dal 18 maggio dell'anno scorso non ho avuto un caso di covid, né tra i miei 10 dipendenti né tra i clienti". "Io sono fortunato perché posso permettermi di pagare questi costi, perdere e fare lavorare i miei dipendenti - rimarca - Altri non lo sono altrettanto e vanno aiutati. E' necessario stare a galla perché se ti togli dal gioco ricominciare è un problema". Il coiffeur racconta di "non aver messo nessuno in cassa integrazione, perché in Italia si danno briciole ed un aiutante vive soprattutto di mance. Ma il Governo - conclude - dovrebbe ridurre i costi del lavoro a carico delle imprese e coprire le spese ingenti necessarie per garantire la sicurezza. Vanno tolte tasse e contributi del personale".
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