Milano, 11 ott. - (Adnkronos) - "Una piazza trasversale, ma non politica che risponde a chi grida di più". A Milano il mondo dei 'no green pass' è fatto di opposti, di realtà organizzate agli antipodi, ma soprattutto di gente comune e per questo "imprevedibile e ancora più pericolosa". A spiegarlo all'Adnkronos è un uomo che, da anni, monitora il fenomeno e lavora per evitare gli scontri. Il suo è un occhio analitico e profondo sui movimenti più estremisti presenti a destra o a sinistra della politica. "Milano non è come a Roma: qui i movimenti di Casapound e Lealtà Azione non si sono mai affacciati. Forza Nuova a Milano non esiste più: hanno fondato 'Il movimento nazionale - la Rete dei patrioti', completamente dissociato da Fiore e quindi a parte qualcuno che è venuto a buttare un occhio le prime volte a luglio e agosto - senza fare i cortei - non hanno mai preso parte a queste manifestazioni non autorizzate". A settembre è stato indagato anche Marco Mantovani, ex noto forzanovista, ma "rappresenta se stesso. Dire che in piazza c'è Forza Nuova è un po' una forzatura". Numeri contenuti anche per l'area antagonista-anarchica, "componenti del centro sociale di via Gola ad esempio", ma anche in questo caso "parliamo di una decina di persone. Qualcuno ha provato a tirarsi dietro il corteo a volte riuscendoci", ossia riuscendo a farlo puntare nella direzione desiderata per creare disagi e disordini, "ma come lo hanno fatto tanti sconosciuti: la verità è che a Milano vige la regola del chi grida di più". Gli obiettivi di destra e sinistra sono diversi: "Quelli della destra provano a dire 'io guido un movimento popolare, quindi ho adesioni, faccio proselitismo', la mentalità degli anarchici è che se c'è la possibilità di cavalcare uno scontro con lo Stato lo fanno".
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