Roma, 25 mar. (Adnkronos) - Dante ha scritto il Paradiso "per rimuovere le persone dallo stato di tristezza, di miseria, di povertà nel quale si trovano e condurli a uno stato di felicità. Voleva la felicità. Cos'è la felicità per Dante? Il fine del Paradiso è il desiderio infinito che ognuno di noi ha di immedesimarsi, di ricongiungersi con la realtà divina". Con queste parole Roberto Benigni ha introdotto il XXV canto del Paradiso, che l'attore toscano recita stasera in diretta su Rai1 nell'ambito del Dantedì, la Giornata Nazionale che il nostro paese dedica al Sommo Poeta. "Ognuno di noi -ha detto Benigni- sente che dentro c'è una scintilla immortale, e Dante lo sa. Dopo aver letto il Paradiso, se lo si legge lasciandosi andare, non si guardano più le altre persone con distrazione o indifferenza, ma come scrigni di un mistero, depositarie di un destino immenso", ha aggiunto l'attore.
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