Roma, 21 nov. (Adnkronos) - L'idrogeno, un grande potenziale al servizio della transizione energetica. A sostenerlo, in un report, è Simon Webber, gestore del fondo Schroder ISF Climate Change Equity, Schroders.L’energia rinnovabile, rileva, "non solo ha il potenziale, ma alla fine avrà successo nella decarbonizzazione della produzione di energia e, grazie alle batterie, del settore automotive. Tuttavia, queste tecnologie non saranno altrettanto valide per altri comparti, quali l'aviazione, la navigazione, i veicoli commerciali, l'acciaio o la produzione di fertilizzanti. In tutti questi settori fondamentali sembra che per la decarbonizzazione sarà necessario l’idrogeno, o almeno che l’idrogeno sarà una delle soluzioni più praticabili".L’idrogeno, infatti, osserva Webber, "si presta infatti a molteplici utilizzi, come ad esempio la combustione in un motore a combustione o in una caldaia, per i trasporti e il riscaldamento; l’alimentazione di una cella a combustione, sempre per i trasporti o il riscaldamento; la riduzione del ferro per la produzione dell'acciaio e l’utilizzo come agente di stoccaggio dell'energia, sfruttando l'energia solare in eccesso in estate per produrre idrogeno, che può poi essere immagazzinato e riconvertito in energia elettrica per l'uso in inverno. Tutti questi processi hanno impatto zero o emissioni di CO2 molto inferiori rispetto alle attuali alternative".
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