Roma, 12 mag. (Adnkronos) - Guardando al mercato occupazionale e, di riverbero, alla condizione socio-economica, non si può ignorare il nodo irrisolto della popolazione straniera, una parte importante della quale, nel nostro Paese, viene relegata a mansioni svantaggiate. Lo rivela il Rapporto Italia dell'Eurispes. Secondo Eurispes, ciò non è imputabile esclusivamente al minor livello di istruzione – è degna di nota la quota di lavoratori stranieri sottomansionati rispetto al titolo di studio – o alla minore anzianità. La posizione di debolezza degli immigrati si traduce quasi sempre in contrattualizzazioni penalizzanti (tempo determinato o prestazioni occasionali, se non peggio), concentrazione nel comparto dei lavori manuali (l’85% operaio, a fronte del 57% degli italiani), quando non vero e proprio sfruttamento, anche sotto caporale. A questo si aggiungono gli episodi di intolleranza più o meno esplicita nei confronti di chi viene dall’estero, che talvolta sfocia nella violenza. L’ultimo rapporto Odihr rileva che nel 2019 in Italia sono stati denunciati 1.119 reati di odio, 805 dei quali di matrice razzista e xenofoba.
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