Milano, 14 gen. (Adnkronos) - “Ora come ora, le pur ottime intenzioni legislative sulla riforma fiscale non sembrano poggiare su credibili basi finanziarie. Le risorse a disposizione di quel fondo ammontano a 8 miliardi di euro per il 2022 e 7 miliardi a regime dal 2023, di cui però 5,5 miliardi di euro risultano già impegnati nella importante e condivisibile riforma dell’assegno unico per i figli a carico. Pensare di riformare il sistema fiscale avendo a disposizione 2,5 miliardi per l’anno 2022 e 1,5 miliardi a regime dall’anno 2023, costituisce quel che si dice “un vasto progetto”. E’ quanto affermato da presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, nel corso del suo intervento al 4° Forum dei commercialisti, organizzato dal quotidiano Italia Oggi. "Solo per mettere a regime la detrazione aggiuntiva Irpef per contribuenti titolari di redditi di lavoro dipendente, con reddito complessivo tra 28.000 e 40.000 euro, la medesima legge di bilancio per il 2021 ha dovuto mettere a disposizione risorse per circa 3 miliardi di euro, ossia il doppio di quel che risulta attualmente disponibile, a regime, sul fondo che dovrebbe finanziare la riforma nemmeno dell’intera IRPEF, ma del sistema fiscale nel suo complesso", aggiunge Miani.Evidenziare questi numeri, spiega, "non significa per noi svilire l’importanza di un serio ragionamento di riforma del sistema fiscale, della cui opportunità diamo invece atto con assoluta convinzione, ma per evitare il consueto rischio libro dei sogni che sovente si manifesta ogni qual volta si parla di riforma fiscale".
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