Roma, 13 gen. (Adnkronos) - Chi gli è più vicino sostiene che non si siederà mai al tavolo con chi l'ho accusato di aver creato "un vulnus democratico". Dunque, la sfida in Aula. Per rispondere a viso aperto agli affondi, "attacchi inaccettabili" li bollano alcuni ministri in Cdm, del leader di Iv Matteo Renzi. Aprendo il Consiglio 'orfano' delle due ministre renziane, Conte ha attaccato a muso duro Italia Viva, accusandola di una grave responsabilità, di aver provocato un danno al Paese. E rivendicando di non essersi mai sottratto al confronto, nonostante una strada disseminata di mine. Ora "si va avanti sul lavoro delle prossime ore per le emergenze assolute del paese per la pandemia e gli interventi economici e poi si va in Parlamento a testa alta e con la coscienza pulita", spiega un ministro. Eppure Renzi ha lasciato aperto uno spiraglio, seppure stretto. Da Iv rimarcano che non ha mai chiesto o preteso un passo indietro di Conte. Magari la soluzione è più vicina di quel che appare, sedersi tutti intorno al tavolo evitando le incognite di una crisi di governo al buio. Ma di stracci ne son volati troppi, difficile che Conte torni indietro. Il Pd, che ancora oggi per tutto il giorno ha tentato ogni strada per arrivare a una ricucitura, è stato durissimo. "E' un atto contro il Paese", ha detto Nicola Zingaretti in tv al Tg1.Ma domani è un altro giorno e fino a che Conte non si dimette o viene a mancare la fiducia in aula di Iv, ancora ci sono margini. Intanto dal Colle arriva la preoccupazione del Presidente della Repubblica, che invita a far presto, uscire dalla palude.
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