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Roma, 24 nov. (Adnkronos Salute) - 'Connettere' nel modo più semplice e veloce il paziente con il medico curante, facilitando sia le comunicazioni via chat, telefono e videochiamata, sia la condivisione dei dati indicatori dell'andamento delle condizioni raccolti dal paziente nel diario clinico e attraverso test di automonitoraggio. Questi gli obiettivi della App 'Il Mio Medico in Rete', progetto realizzato con il contributo non condizionante di Lusofarmaco, per "mettere a disposizione dei medici di medicina generale e degli specialisti uno strumento di semplice utilizzo in modo da integrare la telemedicina nella pratica clinica, e coinvolgere i pazienti e i caregiver nel collaborare in prima persona con il medico nel proprio percorso di cura". Le funzionalità, numerose e semplici da utilizzare - riferisce una nota - consentono: la comunicazione tra medico e paziente con un sistema di messaggistica, la tele visita e il teleconsulto tra medici, l'automonitoraggio delle condizioni del paziente, e la programmazione di alert per l'assunzione delle terapie e per i controlli di routine; queste funzioni garantiscono una comunicazione costante e attiva tra medici, caregiver e pazienti."La telemedicina, in tutte le sue articolazioni, è riconosciuta da anni come una opportunità per ottimizzare il percorso di cura di pazienti affetti da patologie croniche e tra queste vi sono certamente quelle respiratorie", spiega Fabiano Di Marco, professore dell'università degli Studi di Milano e direttore della Pneumologia dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. "La pandemia di Covid-19, con tutti i disagi relativi all'accesso in ospedale, ha accelerato lo sviluppo delle tecniche di telemedicina che, sono certo, saranno implementate sempre di più nei prossimi mesi, portando ad un vantaggio per i pazienti e per i sanitari, che potranno monitorare in modo più efficace i pazienti a distanza e selezionare chi abbia realmente la necessità di accedere alle strutture ambulatoriali".La App - dettaglia la nota - attraverso l'invio di notifiche su quando assumere il farmaco o fare un controllo può favorire l'adesione alla terapia e la persona è coinvolta nella propria cura. Inoltre, grazie alla maggiore 'vicinanza', il medico può verificare l'andamento della terapia e se necessario adeguare il trattamento. Tutto questo contribuisce a migliorare i risultati sia clinici sia di qualità della vita della persona. "Sul piano individuale, l'eHealth è partita almeno un decennio fa insieme all'affermarsi degli smartphone - informa Umberto Amato, responsabile medico di Med Stage - col diffondersi di App collegate a strumenti digitali per la misurazione e memorizzazione di una quantità di parametri vitali, dal cardiofrequenzimetro alla bilancia wifi allo sfigmomanometro bluetooth, fino al saturimetro in tempi di Covid-19. E così telefoni, tablet e Pc si sono riempiti di dati e grafici sulle nostre performance più o meno atletiche, sulle nostre oscillazioni di peso e sbalzi pressori, glicemici o di SpO2. Tuttavia, l'anello mancante al completamento di questo ecosistema è sempre stato il medico, per la difficoltà di coinvolgerlo facendogli condividere in modo semplice e chiaro i dati raccolti. Finalmente, ora si apre l'era della Connected Health, in cui non siamo più connessi soltanto con i nostri dispositivi digitali, ma anche col nostro medico curante, grazie a soluzioni agili ed efficaci come 'Il Mio Medico in Rete'".La App è scaricabile gratuitamente da App Store e Google Play. Contiene due sezioni separate, medico e paziente. Il medico, una volta registrato, può segnalare ai propri pazienti la disponibilità a collegarsi sul canale 'Il Mio Medico in Rete. Il paziente seleziona il proprio medico e invia la richiesta di connessione. Attraverso la dashboard il medico può gestire l'agenda degli appuntamenti per le tele visite. Nella pagina di ogni paziente è possibile verificare l'aderenza alla terapia, l'andamento della condizione della persona e anche scambiare messaggi.





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