Roma, 22 ago. (Adnkronos) - "Se per scoraggiare le delocalizzazioni si vietano o si tassano i licenziamenti collettivi, non si ottiene il sol dell'avvenire in cui tutti vivono felici e contenti. Si ottiene solo che nessuna azienda verrà più a insediarsi in Italia, danneggiando in primis i lavoratori italiani". Così Luigi Marattin di Iv a Il Messaggero. "Prima di decidere cosa votare, noi vogliamo vedere le norme e avere l'opportunità di discuterne. Non si decide sulla base di indiscrezioni. Certo è che noi pensiamo che per evitare le delocalizzazioni occorra migliorare le condizioni di competitività dei territori: riducendo la pressione fiscale, migliorando i servizi alle imprese, fornendo capitale umano di qualità, favorendo la costruzione di filiere industriali". Sugli ammortizzatori aggiunge: ritardi? "andrebbe chiesto al ministro Orlando. Io ho l'impressione che ci si stia arenando su un punto piuttosto semplice. Se si vuole estendere la rete della cassa integrazione a chi al momento ne è sprovvisto, occorre estendere anche i contributi che le imprese pagano per il suo finanziamento. È un classico meccanismo assicurativo: se voglio estendere la copertura, aumenta il premio (oppure lo deve pagare anche chi ora non lo paga). L'alternativa, che forse qualcuno segretamente sogna, è che tutto sia a carico della fiscalità generale. Ma io penso che se ci saranno 10 miliardi da spendere, vadano spesi nell'abbassare le tasse a famiglie e imprese".
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