(Adnkronos) - "Allora mi chiedo, e lo chiedo soprattutto al mio segretario, Nicola Zingaretti: questa fase tra ex, non ce l’eravamo lasciata alle spalle più di un anno fa? Guardare al passato a cosa o chi serve? Chi fa politica con il risentimento, può dirsi democratico?", prosegue Miceli. "Ed ancora, chi - come me - ha deciso, non senza sofferenze personali, di distinguere tra politica e amicizia, scegliendo a Renzi la difesa del profilo riformista del Partito Democratico, come può, oggi, accettare di essere costantemente tacciato di essere infiltrato di Renzi proprio da chi ha teorizzato l’opportunità di appaltare il riformismo a Renzi e fuori dal Pd? C’è o non c’è spazio nel Pd per chi pensa che la capacità e propensione riformista del partito non debba dipendere dall’alleanza strategica con questa o quella forza politica?"."O chi, alla luce degli accadimenti, chiede di ritrovare una identità forte e autonoma deve essere cacciato dal Partito con l’accusa di stare puntando a fare dei democratici un 'corpaccione centrista e senza anima'?”, conclude Miceli.
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