New York, 5 nov. - (Adnkronos) - Il politologo statunitense Anthony Downs, studioso che per primo ha applicato gli strumenti propri dell'economista all'analisi del processo politico democratico, è morto a Bethesda, nel Maryland, all'età di 90 anni acausa di una sepsi. La notizia della scomparsa, a funerali, è stata data dalla famiglia al "New York Times". Nato ad Evanston, nell'Illinois, il 21 novembre 1930, Downs era professore emerito della Brookings Institution di Washington e del Public Policy Institute di San Francisco. Accanto all'attività accademica, iniziando la carriera accademica all'Università di Chicago, dove insegnò dal 1959 al 1962, ha svolto un'intensa attività di consulenza professionale, collaborando con la Rand Corporation dal 1963 al 1965. E' autore di opere fondamentali, in particolare "Teoria economica della democrazia" (1957, traduzione italiana apparsa nel 1988 da Il Mulino): è considerato un classico della letteratura economico-politologica, capostipite di un importante filone di ricerca poi concretizzatosi soprattutto nelle opere principali della scuola di Public Choice. Downs si rifà ai postulati dell'analisi economica neoclassica, e legge l'agone politico come un particolare mercato in cui gli agenti massimizzano razionalmente il consenso elettorale. Nel suo testo classico Downs offre una riflessione originale, e per certi versi profetica, sul funzionamento delle ideologie politiche nelle democrazie liberali: nei sistemi politici basati sul bipartitismo i due schieramenti dominanti, nonostante la regola dell'alternanza li renda in apparenza più dinamici, tendono inesorabilmente ad assomigliarsi l'uno con l'altro, smussando le reciproche differenze in nome della ricerca del consenso; nei sistemi pluripartitici, invece, i singoli raggruppamenti conservano sì, gelosamente le loro differenze, ma in questo modo bloccano la trasformazione della società e lo sviluppo della democrazia. In entrambi i casi - conclude Downs - gli schieramenti politici, qualsiasi sia la loro matrice ideologica, non possono fare altro, per superare i loro limiti, che convergere verso il centro, tagliando le ali estreme: e così i partiti di destra diventano di centro-destra e i partiti di sinistra si trasformano in cartelli di centro-sinistra.Durante la sua carriera, Downs ha sfidato la semplice classificazione politica o ideologica. Con i suoi 24 libri e 500 articoli, ha scritto sulla burocrazia, "Inside Bureaucray" (1967) - non una cosa universalmente cattiva, secondo lui -, sul controllo degli affitti (a cui si opponeva), sugli alloggi, sull'aumento del traffico veicolare, sullo sviluppo suburbano e sulla disgregazione sociale Tra gli altri i suoi libri recenti figurano: "Still stuck in traffic" (2004); "Growth management and affordable housing: do they conflict?" (2004); "A Niagara of capital" (2007); "Real estate and the financial crisis" (2009).(di Paolo Martini)
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