Roma, 23 feb (Adnkronos) - Il candidato sindaco di Roma del centrosinistra non può essere frutto di "una mera valutazione dei gruppi dirigenti, di un equilibrismo politico interno. Ci deve essere un elemento diverso, qualcosa che arriva all'elettore come una scelta di interesse personale, un elemento sentimentale. Come un apostolato". Roberto Morassut è sicuro, la partita del Campidoglio si risolve solo mettendo in campo qualcosa in più di quanto visto sino ad ora. Non certo con la sindaca uscente. "La conferma del supporto di Grillo alla Raggi non è una sorpresa. Per il Pd è impossibile sostenere la Raggi o prefigurare forme di alleanza o convergenza anche dopo il primo turno, dove un giudizio sulla sua amministrazione non potremo risparmiarlo", spiega all'Adnkronos il deputato del Pd e sottosegretario uscente all'Ambiente. Per Morassut, già assessore nella Giunta Veltroni, sono due gli "elementi da considerare per colmare il divario con la destra, che sceglierà un candidato unitario". Il primo è una "operazione sulla nostra estetica elettorale, presentarci in una forma estremamente aperta, una lista di Democratici che metta insieme quadri di partito, eletti che provengono da esperienze esterne al Pd, forze del civismo democratico. Una operazione che dia il senso della capacità di accogliere le grandi energie della città".
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