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Milano, 23 apr. (Adnkronos) - Se lo 'strappo', secondo alcune fonti vicine al dossier, si può ancora ricucire e il Salone del Mobile a inizio settembre non è considerato una partita chiusa, dal fronte degli espositori arrivano perplessità da più parti. I costi per organizzare l'esposizione non sono ritenuti sostenibili per un evento che potrebbe non essere all'altezza dei precedenti, in termini di flussi di visitatori e potenziali contratti. "E' una strada in salita, a oggi non sembrano esserci le condizioni per farlo", spiega all'Adnkronos Giovanni Anzani, che con Aldo e Alberto Spinelli è alla guida di Poliform, tra le principali aziende italiane dell'arredamento. "Gli umori che sento tra gli imprenditori sono questi: non ci sono le premesse. Sarà comunque il cda del Salone del Mobile a decidere il da farsi", precisa. Con oltre 2mila espositori, presenze da tutto il mondo e un indotto che va dai 120 ai 350 milioni di euro, il Salone 'di Milano' non è un evento qualsiasi. E il pressing della politica comincia a farsi sentire.Il sindaco Giuseppe Sala, dopo le dimissioni di Claudio Luti dalla presidenza del Salone del Mobile, oggi ha fatto un appello agli operatori del comparto: "E' in questi momenti che le comunità si stringono. Se il dubbio è che i tempi siano stretti o che gli investimenti non avranno il ritorno degli anni precedenti lo so bene anche io, ma ora non esiste un tema di crediti o debiti, esiste il tema della generosità". Anzani prova a spiegare: "Le difficoltà principali sono due. Intanto, non ci sono i tempi tecnici per fare un Salone come dovrebbe essere fatto, e secondo me non si può fare un Salone 'dimezzato'. Noi facciamo stand che sono case, dobbiamo avere tempo per un progetto e per la realizzazione, non si può improvvisare". Poi, "sentendo i nostri clienti, al momento nessuno sembra nelle condizioni di poter venire in Italia dall'estero a Settembre". Il messaggio che l'imprenditore vuole trasmettere è di profondo dispiacere. "Questa è una sconfitta per tutti, noi abbiamo sempre partecipato attivamente al Salone fin dal suo esordio. Non siamo certo contenti che non si faccia. Ma non è colpa di nessuno se è arrivata una pandemia". Impossibile, invece, secondo Anzani, immaginare il Salone del Mobile in un'altra sede espositiva o Fiera europea. "Assolutamente no. Il Salone del Mobile di Milano è leader al mondo e non c'è nessuna città che può eguagliarlo, le imprese che fanno design e innovazione sono in Italia. Siamo orgogliosi di continuare a farlo in Italia quando ci saranno le condizioni per poter fare una grandissima edizione". (di Vittoria Vimercati)





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