Roma, 5 mag. (Adnkronos) - Con il premier Mario Draghi "abbiam parlato di pace, non abbiam parlato di armi, di bombe e di guerra ma di come arrivare il prima possibile al cessate il fuoco, alla pace, e io spero che la missione americana del presidente Draghi serva a riavvicinare le parti, perché più avanti si va più morti ci sono, più danni si creano. Quindi non è una questione destra o sinistra di governo o non governo, io credo che la maggior parte degli italiani preghi e voglia la pace e su questo sto mettendo tutto il mio impegno". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini lasciando Palazzo Chigi."E' chiaro - aggiunge - che se ci fosse un riavvicinamento tra Russia e Stati Uniti sarebbe una buona notizia per tutti. Dunque dopo due mesi e mezzo di guerra e tanti morti, anche per l'interesse nazionale italiano, per salvare famiglie e imprese, prima si arriva al cessate al fuoco meglio è. Non si tratta di essere amici di Tizio o Caio, ma non si può pensare di andare avanti per mesi con una guerra, oggi con la Russia magari domani con la Cina. Non è cosa intelligente. Io tifo per un riavvicinamento fra Stati Uniti e Russia e se fosse l'Italia ad essere protagonista di questo riavvicinamento, per me sarebbe motivo di orgoglio. Se io potessi umilmente servire a questo processo di pace andrei dovunque e incontrerei chiunque, quello che ha detto il Santo Padre che però vale 100 Salvini. L'ho ribadito anche al premier Draghi: nel mio piccolo, se potessi essere protagonista, da Mosca a Washington a Pechino a Instanbul, visto che oggi ho incontrato l'ambasciatore russo, io andrei dovunque. Non capisco la polemica italiana su chi lavora per la pace", conclude.
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