Roma, 21 gen. (Adnkronos) - La pandemia ha portato bene alle università telematiche. "La nostra situazione è florida. Abbiamo raddoppiato le iscrizioni rispetto all'anno scorso (da 60 a 120 matricole), seppur partendo da un plafond molto basso poiché la nostra è una università che punta al rapporto diretto con gli iscritti, circa 3mila studenti, non è una università di massa". Ad intervenire con l'Adnkronos è Giuseppe Acocella, professore emerito dell'Università Federico II di Napoli e rettore dell'università telematica Giustino Fortunato di Benevento che sul fronte contagi afferma: "le percentuali sono molto basse. Si è contagiato il 5% dei professori. Il 10% del personale amministrativo. Le lezioni riprenderanno a febbraio. Siamo stati cautelosi fin dall'inizio, bloccando tutte le attività in presenza ed attivandole in telematica, che da noi è molto sviluppata". "Riteniamo che anche a fine pandemia questo incremento si consoliderà - prosegue il Rettore - Noi infatti puntiamo al rapporto diretto con gli studenti, ciascuno dei quali ha un tutor personale e la possibilità di frequentare in presenza seminari, anche offerti in video lezioni, riascoltabili in qualunque momento e continuamente aggiornate per essere stimolanti". Una sorta di didattica mista, in base alla quale gli esami si svolgono con obbligo di presenza in ateneo per i docenti, ma non necessariamente per gli studenti. "Non vogliamo togliere solennità al momento dell'esame, ma dipende se le condizioni lo consentono", spiega il rettore promuovendo a pieni voti questo modo di insegnare combinato tra presenza e distanza per l'univerisità, che è "comunità di sapere specializzato", ma non per la scuola dove "si costruisce la comunità delle relazioni più che dei contenuti". "Lo studio a distanza a scuola è punitivo. Bene ha fatto il ministro Bianchi a lasciare aperte le scuole e supportare con ausili tecnici e telematici. Anche se potrebbe essere un errore - conclude il rettore del'università telematica - pensare di risolvere così i problemi atavici della scuola. L'online può essere un ausilio, non una soluzione".
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