(Adnkronos) - Secondo quanto si è appreso, "sarebbe stato al massimo di 40 centimetri lo sconfinamento della ruote del tir dalla linea di mezzeria" della strada provinciale. Uno sconfinamento ritenuto tuttavia dalle perizie “trascurabile”. Questo nuovo aggiornamento peritale conferma quanto aveva già sostenuto l'ingegnere Mattia Strangi, professore di progettazione deisistemi di trasporto all'Università di Bologna, consulente tecnico di parte del conducente del tir. E' cioè che l'incidente non sarebbe collegabile all'invasione di corsia del tir.I tre consulenti coinvolti nell'inchiesta - Dario Vangi, Mattia Strangi e l'ingegnere Giorgio Cavallin di Padova per i familiari dell'ex campione - si sono confrontati da remoto per le operazioni peritali, analizzando le singole fattispecie tecniche. E' stato osservato che Zanardi - anche per caratteristiche proprie dell’handbike incapacitata a piegarsi - avrebbe affrontato le curve con traiettorie larghe, andando a ridosso della linea di mezzeria; vistosi venire incontro il mezzo pesante, che secondo i rilievi sconfinava con le ruote di poche decine di centimetri, lo sportivo bolognese avrebbe reagito con una manovra a rientrare che l’avrebbe però portato a cadere e a schiantarsi contro la ruota anteriore sinistra del camion. Ma senza tale caduta, sostengono due periti su tre, cioè il consulente della Procura e quello della difesa, i due veicoli non sarebbero venuti a contatto. La minima invasione infatti, da sola, non sarebbe stata in grado di provocare l'incidente.
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