Fuck the Eu, scivolone Usa. Tanti auguri, mr President con Frau Merkel
@andreadeugeni
Ci risiamo. Un altro grattacapo per il presidente degli Stati Uniti Barack Obama in crisi di consenso a 360°: in patria per i contrattempi della riforma sanitaria e in giro per il mondo per l'imbarazzante scandalo del Datagate.
Dopo la crisi diplomatica tra Stati Uniti e Germania, seguita alla scoperta in ottobre dell'intercettazione del telefonino di Angela Merkel da parte dei servizi segreti Usa proprio nell'ambito del programma di spionaggio globale Prism, le relazioni fra il Vecchio Continente e gli Stati Uniti rischiano di tornare ad essere tese. Non tanto per l'infelice battuta della vice del segretario di Stato americano ("Fuck the Eu", "l'Unione europea si fotta", si è lasciata sfuggire la signora Victoria Nuland al telefono con l'ambasciatore americano a Kiev, Geoffrey Pyatt a proposito della risoluzione della crisi ucraina), ma perché l'incontinenza verbale del braccio destro di John Kerry dimostra ancora una volta che gli States perseverano nella loro realpolitik interventista senza tener troppo conto delle posizioni degli altri attori in gioco.
Non ci voleva questo scivolone della Nuland proprio ora che Obama ha intrapreso uno sforzo personale per ricucire lo strappo con l'Europa e, in particolar modo, con Berlino. Ai primi di gennaio l'inquilino della Casa Bianca era infatti andato a Canossa, telefonando alla cancelliera tedesca per invitarla in visita ufficiale a Washington e ricostruire così i rapporti con la leader della prima economia d'Oltreoceano. Ci sono in ballo anche i negoziati sugli accordi di libero scambio tra Stati Uniti e Ue, la cosiddetta Transatlantic Trade and Investment Partnership. Sicuramente, non bruscolini. Obama ora dovrà fare i salti mortali e presentare all'inflessibile Frau Merkel doppie scuse. E pure convincerla che gli Usa sono un interlocutore affidabile con cui commerciare con fiducia abbattendo senza remore ogni tipo di protezionismo. Che dire: tanti auguri, mr President.