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Politica
A volte ritornano: Stefano Pedica candidato nel Lazio con +Europa

Stefano Pedica ritorna e si candida nel Lazio con +Europa

C’è un piccolo Calenda che si aggira nella politica romana e si chiama Stefano Pedica. È addirittura capolista per +Europa nel proporzionale Lazio 2 nei collegi di Rieti e Viterbo.

Come Carlo non sembra rassegnarsi alla perdita del potere, in questo caso dello scranno parlamentare (è stato senatore e deputato) e così finora ha collezionato (fonte Wikipedia) dieci dicesi dieci partiti che riportiamo per precisione e meraviglia:

+ Europa (dal 2021)
PD (2013-2021)
DC (fino al 1994)
CCD (1994-1998)
UDR (1998-1999)
UDEUR (1999-2004)
PSS (2004-2005)
DCA (2005-2006)
IdV (2006-2012)
CD (2012-2013)

Un vero record da manuale vinavil e un monumento ad una granitica ambizione che sfida i decenni. La stessa fonte lo definisce 'allievo di Francesco Cossiga', ma si possono nutrire sospetti che il Presidente lo sapesse.

L’ultimo partito a cui è approdato è +Europa di Emma Bonino che si deve essere spaventata dell’abbandono appunto di Calenda ed è corsa ai ripari ingaggiando Pedica per rimpiazzare il pariolino, nella speranza di ribaltare così i pronostici che la danno sotto la barriera del 3%. Peccato che di voti Pedica non sembra averne ed infatti ha fallito tutti gli impegni elettorali in cui si è cimentato (in Parlamento fu eletto con il Porcellum, lista bloccata).

Diciamo che l’ex parlamentare si è mosso per tempo, da vero politico professionista dello scranno e così apprendiamo che già lo scorso luglio si era fatto eleggere segretario del Lazio di +Europa (è il primo passo che si fa in questi casi), radunando intorno a sé anche i maggiorenti del partito: La senatrice Emma Bonino, il segretario nazionale e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, e il presidente e deputato di Più Europa, Riccardo Magi. Nell’occasione il candidato ha dichiarato a favore di taccuino:

"Per me è un grandissimo onore ricevere questo incarico e ringrazio tutti gli iscritti del Lazio per la fiducia. Un ringraziamento particolare va anche a Emma Bonino, al segretario nazionale Benedetto Della Vedova, al presidente Riccardo Magi e a tutti i vertici del partito. Abbiamo tanto lavoro da fare e sarò il primo 'operaio' del nostro partito".

E poi ancora: "Vogliamo far sentire la nostra presenza sul territorio. Non ci interessa fare politica dietro la scrivania. Saremo tra la gente, la ascolteremo e cercheremo di far capire a tutti i delusi della politica che un'alternativa è possibile. Insieme ad Azione rappresenteremo quella politica pragmatica ed europeista che difende i diritti e restituisce dignità ai cittadini".

Dunque dopo il “presidente operario” c’abbiamo anche il “candidato operaio” ed in effetti il superbonus edilizio è troppo ghiotto per farselo scappare.

Pedica non si rassegna al fatto che dal 2013 non è più entrato in Parlamento. Nel 2016 (stava nel Pd) ha tentato pure di fare il sindaco di Roma ma non superò le primarie del centro – sinistra.

Quanto al “territorio” possiamo ricordare una sua fondamentale scoperta che fece qualche anno fa e cioè un topo nella macchinetta del caffè della Stazione Termini con cui attaccò la Raggi rea –a suo dire-della presenza del sorcio infingardo nel distributore.

Ora ci riprova con la Bonino (che ha tutto da rimetterci) anche se non si capisce la ratio della faccenda: la radicale è abortista, pro cannabis etc etc. Pedica dice di essere un cattolico moderato anti – abortista, anti cannabis etc etc. Di Pietro direbbe: ma che c’azzeccano insieme? Ah ci siamo dimenticati un proverbio (riadattato causa fascia protetta nel caso l’articolo fosse letto tra le 16 e le 19): "Tira più uno scranno che un carro di buoi".

 

 

 

 

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