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Politica
Berlusconi mugugna, Marina ricuce. La figlia del Cav "ponte" con Meloni
Silvio Berlusconi e Marina

Berlusconi e il pranzo riparatore con la figlia Marina che è l’unica a sapere come prenderlo e a farlo ragionare
 

Ieri Berlusconi ha vissuto una strana giornata, divisa in due parti nette e distinte.

In mattinata ad Arcore il cielo era nero sia meteorologicamente che politicamente. Nuvoloni cupi e minacciosi si addensavano sulla Brianza sferzata dal vento, che in questi giorni ha i colori dello smeraldo e del rosso d’acero.

La sera prima c’era stato il Consiglio dei Ministri e Berlusconi aveva chiamato Tajani e gli aveva chiesto se avesse in mano qualcosa di scritto, ma lui aveva risposto di no perché – nel preconsiglio - neppure erano girate le bozze della finanziaria. La promessa fatta era stata che avrebbero avuto tutto on-line, ma solo dopo cena.

E di rimando l’ex premier: "E ti sembra normale? Fra un’ora vi riunite e noi non siamo stati consultati".

E così il Cavaliere se ne era andato a dormire di cattivo umore, memore di tutti i CdM a cui aveva partecipato in passato.

In piena notte, mentre Roma era flagellata da un temporale niente male e pure ad Arcore pioveva che Dio la manda, è stato approvata la legge di Stabilità e cioè la Finanziaria.

Giorgia Meloni tornava alle 2 di notte da Palazzo Chigi a Mostacciano, dove abita nel quadrante Sud della capitale tesa ma soddisfatta.

Anche questa era andata a posto.

Il giorno dopo, appena alzato, Berlusconi ha compulsato il suo cellulare ma di Tajani non c’era traccia ne rispondeva al telefono.

Per fortuna c’era Mulè che in una riunione mattutina aveva riportato l’essenziale con una frecciatina che definiva la manovra una “tisana” anche se non proprio un “libro dei sogni”, espressioni pericolosamente vicine a quelle di “brodino riscaldato” con cui Bertinotti aveva dato il benservito a Prodi.

A quel punto al capo di Forza Italia - che non era fisicamente presente alla riunione di Mulè - non è restato che guardare la conferenza stampa in Tv del premier in cui veniva illustrata la manovra.

Mentre squadrava i convenuti, Berlusconi si è accorto che non c’era nessun Ministro di Forza Italia causa il fatto che Tajani fosse all’estero. E giù un altro moccolone di quelli arditi ma anche creativi, perché almeno il Ministro dell’Ambiente e dell’Energia Pichetto Fratin lo potevano chiamare.

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