Bonaccini (Pd) posta foto da karateka. Imbarazzante, critiche dai sostenitori
Le “perfomance” del governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini che posta su facebook una foto del suo “sforzo” in palestra. E una mutazione dell’aspetto che...
Io sto con Bonaccini e con la sua mutazione genetica o almeno estetica. Forza! Verrebbe da dire.
Il governatore Pd dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, attuale candidato ai vertici della Regione per il secondo mandato, poche ore fa posta su facebook una propria foto mentre fa ginnastica in palestra. Intorno ha attrezzi e pesi ed è sdraiato prono, piegato sulle nocche delle mani in uno uno sforzo da karateka. Scrive: “Forza! Con @giuliomanfredi a @corporestudiochinesiologico”. Un post particolare (ne pubblica una media tra i 5 e gli 8 a giorno) che non sembra essere stato preso benissimo dai follower. Tra questi diversi sostenitori del governatore alle prossime amministrative dell’Emilia Romagna che si terranno il 26 gennaio.
Non è la prima volta che Bonaccini posta le sue simil performance sul web, in questo caso fisiche. Il 13 settembre scorso appare una foto mentre correva sul tapis roulant, il 15 ce ne è una invece talmente divertente da sembrare un fotomontaggio: con gessato blu scuro elettrico, piegato in avanti in posa riverente, sul palco del gran premio di Misano, applaude in solitaria i vincitori della gara, tra questi Marc Márquez. Ma lo sforzo da karateka sembra aver impressionato tanti.
Come Marco P.: “Sono un suo elettore e mi permetto di dirle. Le foto in palestra anche no, grazie. Le Sue prestazioni fisiche, sinceramente, ce le può risparmiare. Buona giornata”. O Paolo G.: “Concordo con chi mi ha preceduto...ci risparmi le sue performance ginniche”. Sandra F. : “No Presidente questo no! Sono una sua sostenitrice/elettrice per le sue capacità e competenze ma non pubblichi le sue performance in palestra. Mi sa tanto di ‘quanto sono macho’”. Nazzarena C. : “Ci risparmi questo. È imbarazzante. Buona giornata.” Poi c’è Miranda A. che tira fuori il sempiterno culto del corpo mussoliniano: “L'ostentazione del culto del corpo da parte del politico rimanda al vicino passato del fascismo, e soprattutto in Emilia Romagna questo dettaglio non può sfuggire. Soprassediamo, per cortesia”. O i più ilari Davide B: “Venga con me presidente, a cambiare degli elementi alle batterie di trazione dei carrelli elevatori! Glielo permetto GRATIS!”. O Christian P. : “Vieni con me che potiamo qualche pianta e/o siepe, raccogliendo la risulta fai un gran allenamento, siamo utili all’ambiente e ti pago pure bene!”.
De gustibus non disputandum est, verrebbe da dire. Dove il gusto non è una fattore secondario. Avrà anche il governatore Pd un consulente all’immagine che lo ha lanciato sulla scena? Ma tra dure critiche e chi spezza una lancia in suo favore non è l’ultimo post di Bonaccini a colpire gli osservatori più attenti, bensì la mutazione che negli ultimi anni il governatore ha impresso alla sua immagine. Una mutazione davvero radicale. Sul volto tondo e sorridente di grassottello e pacioso emiliano, che sembra cresciuto a tortellini e lasagne, sono comparsi un occhialone con lenti trasparenti e una barba hipster curatissima, a seguito di un vestiario alla moda con camice sgargianti e fatto di giacche sempre più stilose. Il tutto in un eccesso che negli anni ne ha gradualmente trasformato l’immagine, da vecchio figlio della fgci emiliana (federazione dei giovani comunisti locali) ad una sorta di animale da discoteca patinata.
I tempi cambiano. E cambiano anche i modelli. Per chi la prende seriamente l’immagine è tutto. L’immagine è la propria leadership che si materializza sul palcoscenico nella volontà di potere, nel nulla dei nostri tempi. Forse il sociologo, Zygmunt Bauman, ex marxista ed intellettuale di sinistra, è di certo stato più netto nell’esprime il concetto, considerando il culto del corpo non tanto con il classico cliquet (il mito forte dell’uomo fascista, ecc…) ma come la conseguenza ineluttabile della liquefazione della società attuale, in un’esaltazione estrema della fisicità, quale unica presenza sulla scena: qualcosa di vacuo e mortifero al tempo stesso. Bauman: “Con la crisi del concetto di comunità emerge un individualismo sfrenato, dove nessuno è più compagno di strada ma, antagonista di ciascuno, da cui guardarsi. Questo soggettivismo ha minato le basi della modernità, l’ha resa fragile, da cui una situazione in cui, mancando ogni punto di riferimento, tutto si dissolve in una sorta di liquidità. Si perde la certezza del diritto (la magistratura è sentita come nemica) e le uniche soluzioni per l’individuo senza punti di riferimento sono da un lato l’apparire a tutti costi, l’apparire come valore e il consumismo. Però si tratta di un consumismo che non mira al possesso di oggetti di desiderio in cui appagarsi, ma che li rende subito obsoleti, e il singolo passa da un consumo all’altro in una sorta di bulimia senza scopo”.
Una bulimia di apparizioni vacue senza un grande scopo, come paiono le ultime performance di Bonaccini e la sua mutazione. Sembra la regola del nostro tempo al di là del singolo esponente. Con un vuoto di idee che si riproducono sempre uguali a se stesse restano a galla solo i corpi tra i gruppi dirigenti della nostra società.
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