La Lega: rivolta fiscale entro fine anno. Ma se vinciamo in Toscana parte subito
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"Se vinco le elezioni regionali in Toscana e Renzi, contro ogni regola e logica democratica, non si dimette, un minuto dopo parte la rivolta fiscale della Regioni guidate dalla Lega. Un numero sufficiente, con Lombardia e Veneto, per bloccare tutto". Lo annuncia ad Affaritaliani.it Claudio Borghi Aquilini, responsabile economico del Carroccio e candidato del movimento di Matteo Salvini alla presidenza della Toscana. "Quello della rivolta fiscale è un nostro progetto, ci vuole tempo per organizzarlo bene, ma lo metteremo certamente in atto comunque entro la fine dell'anno", precisa Borghi. Che poi spiega: "Se vinciamo le elezioni nelle Regioni dove il Pd è favorito, Toscana in testa, e il premier non si dimette, parte subito, immediatamente dopo il voto. Se invece la Lega conserverà il Veneto con Luca Zaia, come penso sia scontato, ma non avrà altre Regioni, oltre ovviamente alla Lombardia, si farà nei tempi che ho detto e quando la situazione diventerò insostenibile. Non nei prossimi due mesi ma certamente prima della fine del 2015". Il responsabile economico della Lega poi spiega nel dettaglio cosa prevede la rivolta fiscale leghista: "Per un Governatore è semplice, basterà emettere un ordinanza che dice che le tasse non si versano più alla tesoreria generale dello Stato ma su un conto della Regione. In questo modo il cittadino non rischia nulla, poi è ovvio che lo Stato farà ricorso alla Corte Costituzionale per dire che non è possibile ciò che fanno quelle Regioni, ma con i tempi che si allungano intanto salta tutto".