'Tour' istituzionale a Roma per Davide Casaleggio, presidente dell'Associazione Rousseau, che ieri ha incontrato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: "abbiamo parlato un po' di tutto", ha detto ai cronisti lasciando la sede del Governo. Casaleggio ha spiegato ai giornalisti di aver presentato a Conte soprattutto il piano dell'Associazione Casaleggio sull'innovazione.
Un piano sull'Italia post Covid che Affaritaliani.it è in grado di pubblicare:
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Ma che cosa contiene questo piano? "Per interpretare un mondo complesso, volatile e incerto come quello attuale, Gianroberto Casaleggio ci avrebbe esortato a non dare nulla per scontato e a cercare nuove idee e nuovi modi di osservare la realtà connettendo conoscenza e immaginazione. Il suo invito a “Capire il futuro” è oggi più valido che mai" si legge nell'introduzione firmata da Maurizio Benzi, segretario dell'associazione Gianroberto Casaleggio. "Ed è una delle cose più importanti che possiamo fare ora, dato che saremo noi a doverci adattare al Coronavirus e non il contrario. La velocità esponenziale con cui si evolve la tecnologia mette in luce la nostra impreparazione. Non abbiamo ancora le basi culturali, etiche, filosofiche e psicologiche per saperla gestire. Ma dall’altra parte l’uomo non potrà che essere tentato ad utilizzare la tecnologia al massimo delle sue capacità. Innovazione e business non hanno nessuna intenzione di attendere che i processi culturali e la filosofia si mettano in pari. Come scrive Bauman, i tempi del cambiamento sono ormai così veloci che spesso, nel momento in cui riusciamo a coglierne l’essenza, esso è già superato. La sfida è tradurre questa difficoltà in uno stimolo a porsi nuove domande".
"Per costruire una base comune su cui progettare il futuro, partendo dalle proposte degli iscritti, abbiamo coinvolto 36 persone di grande visione ed esperienza, tra cui alcuni dei relatori delle passate edizioni di SUM", si spiega. "Il risultato di questa intelligenza collettiva è rappresentato da questo documento, in cui emerge la ricchezza delle riflessioni multidisciplinari provenienti da persone esperte in campi molto eterogenei: da manager di azienda a sociologi, da virologi a intellettuali, da imprenditori a medici".
"Il risultato sono le 10 previsioni principali che hanno messo d’accordo la maggioranza degli esperti e 10 temi che invece hanno diviso i partecipanti, verso un forte accordo o verso un marcato disaccordo", si legge ancora. Naturalmente non abbiamo l’obbiettivo di predire il futuro, ma più semplicemente di invitare il maggior numero di persone possibile a porsi nuove domande e a indagare il futuro tenendo uno sguardo aperto e di lungo termine. Consci che il migliore augurio per i lettori sia di riuscire a mettere in pratica quell’idea, amata da Gianroberto, che afferma che il miglior modo per predire il futuro sia quello di inventarlo".
I CAMBIAMENTI IRREVERSIBILI NELL'ITALIA POST COVID: SMART WORKING
Il piano cita dieci cambiamenti dai quali l'Italia non potrà farsi trovare impreparata. Al primo posto lo smart working, con la necessità di riorganizzare il lavoro oltre il tempo e lo spazio. "Le abitazioni diventeranno anche luogo di lavoro e le imprese dovranno indennizzare in qualche modo i lavoratori che si presteranno allo smart working" si legge.
CONSUMI: IL DIGITALE TRASFORMA IL RETAIL
Per quanto riguarda i consumi, si guarda al digitale che "trasforma il retail". "Il commercio al dettaglio subirà l’impatto di una maggiore propensione agli acquisti online. In questo settore si verificherà anche un processo di forte concentrazione tra gli operatori. Le grandi piattaforme cresceranno a spese delle unità commerciali di minore dimensione. Ci sarà una disintermediazione del commercio al dettaglio, che avrà a sua volta serie conseguenze sociali e occupazionali".
UNA SOCIETA' TOUCHLESS
Secondo il dossier, si andrà poi inevitabilmente verso una società touchless. "Non basta più la banda larga in download, come quella che si usava solo per guardare Netflix; una fetta significativa di italiani ha imparato che serve anche l’upload e questo cambia lo scenario competitivo, aumentando l’importanza delle nuove reti in fibra e suggerendo l’abbandono progressivo del doppino", si legge.
Smart mobility: dalla crisi del trasporto pubblico alla deurbanizzazione
La quarta tendenza presa in esame è quella legata alla mobilità delle persone, che ormai "si poggia su un nuovo concetto di “sicurezza”, associato anche al discorso sanitario. Questo comporterà un aumento dei controlli e una diminuzione della mobilità intercontinentale, soprattutto se non strettamente necessario".
La sfida delle nuove povertà
"Dalla crisi si potrà uscire in due modi: con una dissoluzione del tessuto sociale e la formazione di gruppi in lotta gli uni con gli altri per accaparrarsi le poche risorse disponibili, oppure con la costruzione di una visione condivisa di futuro", si legge ancora. "Al momento la situazione è indecisa: nessuno può sapere quale delle due opzioni prevarrà. Proprio per questo motivo quello che faranno le istituzioni, le parti sociali e le aziende sarà fondamentale per far pendere la bilancia verso l’una o l’altra soluzione". Dal punto di vista geopolitico, "il centro di gravità dell’attività economica continuerà a spostarsi verso l’Asia. Se l’Asia continua a essere la parte più dinamica dell’economia mondiale, tutti saranno naturalmente spinti in quella direzione. Dopo qualche anno di incertezza finanziaria, in termini di pura contabilità, sarà il tempo di ristabilire i vecchi equilibri che vedevano nell’Occidente una posizione relativamente di vantaggio sulle economie orientali".
La ricerca di un equilibrio tra privacy e controllo
Secondo il dossier, poi "si svilupperanno numerosi strumenti per il monitoraggio delle attività sociali della popolazione e si dovranno affrontare tutte le complessità relative alla gestione della privacy e dei dati. Intelligenza artificiale e visione computerizzata vedranno una applicazione su larga scala senza precedenti e il dibattito pubblico si focalizzerà su questi temi mettendoli in discussione ed identificando limiti, criticità ma anche nuove prospettive di utilizzo".
Sanità
Secondo il piano di Casaleggio, si andrà verso una centralizzazione e delocalizzazione dell'healthcare tra casa e ospedale. "Diverse realtà produttive del mondo sanitario accelereranno il processo di digitalizzazione e automazione. Il controllo di robot in remoto diventerà un campo applicativo di grande interesse al quale però solo poche realtà sul breve periodo potranno accedere".
Il nuovo paradigma della formazione
Il tema della scuola durante il Covid ha posto una questione fondamentale: l’apprendimento da casa continuerà a persistere dopo la crisi? Secondo il rapporto sì: "Anche prima del Covid-19, la crescita tecnologica per l’istruzione era evidente, con investimenti nel cosiddetto reparto “edtech” che hanno raggiunto i 18,66 miliardi di dollari nel 201915 e un mercato complessivo capace di valere fino a 350 miliardi di dollari entro il 2025".
Cerchie sociali che uniscono il digitale: la nuova prossemica
"Non è chiaro cosa potrebbe accadere domani, ma il tentativo di ricreare ciò che era la vita pre-lockdown non sarà così semplice, non quanto accettare l’idea di una nuova prossemica", si legge nel piano. "Per mesi abbiamo praticato l’allontanamento sociale, tenendoci ad almeno due metri di distanza l’uno dall’altro, evitando di toccare le superfici comuni e girando alla larga dalla massa. È stato difficile annullare l’esperienza di una vita di norme sociali apprese che si basano sulla fisicità, d’un tratto nascosta da una mascherina".
Una catena di approvvigionamento resiliente
Secondo il doumento consegnato da Casaleggio a Conte, poi, "emergerà la necessità di autosufficienza, in particolare per quanto riguarda cibo, energia e prodotti. Le catene di approvvigionamento globali noteranno che le fabbriche cinesi non le stanno riempiendo. La vulnerabilità a questo singolo punto di errore diventerà sempre più evidente. La nostra produzione globalizzata è dipendente da un grande super nodo piuttosto che essere in rete, decentralizzata e resiliente. L’agricoltura verticale potrebbe consentire un qualche tipo di sostenibilità alimentare a livello di comunità o città visto che, allo stato attuale, le aziende agricole verticali idroponiche avanzate utilizzano meno risorse idriche e hanno necessità di trasporto inferiori rispetto alle colture tradizionali. La produzione locale sarà sempre più importante: data la natura specialistica dei prodotti, la stampa 3D diventerà sempre più matura".
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