"Non vedo un'Italia governata da Grillo e Ingroia, non mi pare che ci sia un progetto tale da costruire un esecutivo per un governo dell'Italia. Vedo attorno a Grillo forme di antipolitica, la reazione a scandali di natura economica, una reazione piu' di stampo 'lepenista'. Quando io Bersani e Vendola abbiamo sottoscritto e presentato agli italiani la Carta di Intenti, abbiamo fatto una scelta netta: tenere una finestra aperta alle forze liberaldemocratiche e chiudere finestre, porte, portoncini e ogni spiraglio possibile a tutto cio' che rappresenta la sinistra massimalista e radicale e quindi la lista Ingroia. Su questi punti siamo stati chiarissimi. Ho condiviso e condividero' questo percorso". Lo ha affermato il segretario del Psi, Riccardo Nencini, intervistato da Repubblica.it. ù Sulla candidatura dei socialisti nelle liste del Pd, Nencini ha risposto così: "E' stato sottoscritto un patto tra me e Bersani. Questo portera' ad una delegazione in Parlamento di socialisti, portera' il Psi a sostenere le liste che candidano Bersani alla Presidenza del Consiglio. Avremo liste socialiste al Senato dove crediamo che la sfida sia piu' difficile, quindi in Campania, o nel Lazio, o in Calabria, dove il voto al Psi puo' essere maggiormente utile per convincere gli elettori a votare la coalizione di centrosinistra e a farla vincere. Il Psi e' un partito piccolo, ma il partito piu' antico d'Italia: sono 120 anni e abbiamo appena celebrato il compleanno. E' un partito che ha una storia straordinaria e le grandi leggi che hanno reso l'Italia piu' libera e piu' civile nel secolo precedente portano tutte la firma dei socialisti, in piazza o in Parlamento. Per questo motivo non e' stato un accordo facile. Lo abbiamo raggiunto perche' Bersani non e' Veltroni, perche' c'e' un destino in Europa che e' condiviso, che e' quello della casa del socialismo europeo, e questo ha aiutato moltissimo. Nelle liste del Pd, la parita' di genere non e' stata soltanto evocata o promessa, ma condivisa e realizzata. C'e' una percentuale di compagne e di amiche in termini molto alti e c'e' stato un rinnovamento agevolato anche dalle primarie.Bersani non si vergogna di dire 'socialista', proviene da una storia diversa, ma non c'e' dubbio che il nome, in Europa e' 'partito socialista'. L'uso dell'aggettivo 'progressista' e' un uso generico che non e' affine a quello dei socialisti francesi o dei socialdemocratici tedeschi. Ma il termine e' solo quello: 'socialista'. So cosa ho sottoscritto con Bersani, so che c'e' un patto di consultazione, so che la delegazione socialista in Parlamento sosterra' lealmente Bersani ma si muovera' liberamente con le sue proposte di legge. Io e Bersani abbiamo litigato soprattutto sul punto che riguardava il patto di consultazione, non e' stata una questione di posti o di numeri. Poi ci siamo parlati personalmente e abbiamo risolto con una telefonata"
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