Caso Lupi, i giovani non sono mitridatizzati
Di Ernesto Vergani
La corruzione, il peculato, l'approfittare della propria condizione per arricchirsi sono i segnali da un lato di un paese che non funziona, dall'altro della mancanza di senso civico e persino d'intelligenza dei suoi cittadini.
Un paese in cui nella pubblica amministrazione e nei ministeri si creano degli uffici dove pochissime persone decidono su tutto, o un'unica Autorità azionale anticorruzione che verifica tutto, è un sistema che non funziona.
La filiera che sta sotto a che cosa serve? Il sospetto è che sotto i mega direttori si badi alla propria sopravvivenza, al proprio tornaconto. La pubblica amministrazione - come una nazione - dovrebbe fare gioco di squadra. In un' ottica gerarchica e meritocratica.
In un paese storicamente diviso in piccoli Stati come l'Italia fino al 1861, con una cultura cattolica per cui c'è sempre qualcuno che pensa a te e che tutto ti sia dovuto, gli italiani confondono la furbizia (la cui etimologia risale al latino "fur", "ladro") con intelligenza e merito.
Ma forse questo è un alibi. Si pensi al senso dello Stato, al gioco di squadra dei cittadini tedeschi, che pure raggiunsero anch'essi tardi l'unità nazionale, anche se lo spirito protestante è come noto ben diverso da quello cattolico.
E' anche vero che se un paese non funziona, non funzionano in alquanti casi anche le scuole. E un adulto poco competente in uno Stato sgangherato deve arrangiarsi come può: ricorre alla furbizia.
Se questo è il quadro, è naturale che se un italiano si dimette da un ruolo di alto rango perché ha sbagliato, viene percepito dai suoi concittadini come un ingenuo e non come una persona d'onore. Quando Gad Lerner (mutatis mutandis) si dimise da direttore del TG1 per omesso controllo di un errore dei redattori, la cosa passò quasi inosservata.
Una cosa sono le sfumature, altro il senso di responsabilità. Se in Germania chi non paga le tasse finisce in galera e chi copia la tesi di laurea si dimette da un incarico politico, in quel paese non è una questione di sfumature. Nel Regno Unito i casi di politici che si sono dimessi per scandali sessuali sono stati frequenti. E relativamente ai paesi anglosassoni la questione nella fattispecie ha spesso tale esisto.
Il benchmark però c'è. E' il confine tra ciò che è reato e ciò che non lo è. Sono le leggi. Chi si arricchisce rubando soldi pubblici commette un reato gravissimo perché impoverisce lo Stato (ma anche l'operaio che si fa pagare in nero sottrae soldi allo Stato, anche se ovvio il senso delle proporzioni, dei numeri è diverso).
Se gli italiani sono mitridatizzati alla corruzione, certamente non lo sono i giovani che continuano a scandalizzarsi e manifestano un'apertura mentale, un'intelligenza e una preparazione che prima o poi porterà al cambiamento. Se non ci riusciranno da italiani, ci riusciranno da europei.