Governo, ora è ufficiale. Silvio ha la golden share
Di Alberto Maggi
Il Cavaliere ce l'ha fatta. Un programma di Centrodestra con un premier del Pd. Una specie di capolavoro politico. Enrico Letta arriva alla Camera per il discorso sulla fiducia e offre subito a Silvio Berlusconi i segnali che aveva chiesto su due punti chiave. Il presidente del Consiglio afferma che "è necessario ridurre le tasse sul lavoro, specie sui nuovi assunti" e "limitare gli effetti recessivi nel settore dell'edilizia". Proprio i temi chiesti dal leader del Pdl. Letta entra anche nel vivo della questione perché all'Imu che si riferisce quando parla della necessità di "superare l'attuale sistema di tassazione sulla prima casa" e parla di uno stop alla scadenza di giugno, per "dare il tempo di elaborare insieme una riforma complessiva". Proprio quello che diceva Berlusconi in campagna elettorale e non solo.
Ma non finisce qui. E' sempre Letta a parlare: "Non si possono più chiedere sacrifici solo ai soliti noti" e "la parola Equitalia non deve provocare dei brividi quando viene evocata". E così il Cav ha fatto Bingo. Fino a due mesi fa era il nemico numero uno da abbattere per la sinistra italiana, oggi è un partner di governo che ispira e praticamente scrive il programma del premier (che è anche vicesegretario uscente del Pd). Il Partito Democratico, nonostante le divisioni interne, è costretto a stare al fianco di Letta. Berlusconi, che ora gongola, ha in mano la golden share e quando vuole potrà decidere di staccare la spina all'esecutivo e riportare il Paese alle urne. Non poteva che essere così, forse, ma certamente quella del Cavaliere è una vittoria senza se e senza ma.
@AlbertoMaggi74