Grillo e lo sputo "digitale"
Di Fausto Lupetti
Non voglio offendere la sensibilità politica di nessuno ma c'è da chiedersi quanto coraggio rivoluzionario ci sia nello "sputo digitale". Se si vuole il cambiamento bisogna mettersi in gioco e rischiare anche la propria libertà personale per "disarcionare l'imperatore".
Lo "sputo digitale" è invece una finzione, una pena simulata, un gesto che si può fare con le pantofole, che a guardar bene delegittima il reato. Perché chi dopo un processo popolare in rete risulterà che ha rubato, evaso, ordito complotti contro la democrazia, occultato e depistato e commesso malefatte in contiguità con la mafia è evidente che si è reso colpevole di reati gravi per i quali lo "sputo digitale" è una condanna inadeguata che non fa affatto giustizia .
Si possono cambiare le cose con la simulazione di un gesto rivoluzionario?
Mettiamo a confronto "lo sputo digitale" con il processo popolare del film "Novecento" di Bertolucci e si capisce dove c'è il dramma e dove la farsa.