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Politica
Composizione Governo, malumore nei renziani per assenza della Toscana
Foto: LaPresse

Governo, 8 renziani ma brucia assenza Toscana

I renziani ottengono cinque incarichi di sottogoverno che, sommati a tre ministri, fanno otto esponenti nel governo Conte II. Eppure l'area che fa capo all'ex segretario non rinuncia a pungolare la segreteria accusata di voler consumare una "vendetta contro Renzi". Motivo dell'alzata di scudi, a scorrere le dichiarazioni, sarebbe la mancata rappresentanza della Toscana, regione del leader e della gran parte dei suoi fedelissimi, nella compagine di governo. Simona Bonafè, Francesco Bonifazi e il sindaco di Firenze, Dario Nardella, utilizzano tutti lo stesso argomento: "Per vendicarsi della stagione renziana il Pd cancella la Toscana". Accuse che arrivano ai dirigenti della maggioranza dem i quali, però, non intendono cadere nell'errore di scendere sullo stesso terreno della minoranza interna. "C'è un lavoro profondo da fare con la nuova squadra di governo, ora pensiamo al Paese", è il ragionamento che viene fatto.

Anna Ascani viceministro dell'istruzione, Alessia Morani sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico, Simona Malpezzi ai Rapporti con il Parlamento, Ivan Scalfarotto al ministero degli Esteri, Salvatore Margiotta alle Infrastrutture e Trasporti. A questi si aggiungono Teresa Bellanova, ministra delle politiche Agricole, Elena Bonetti, ministra delle Pari Opportunità e della famiglia e, seppure con sfumature diverse rispetto ai renziani duri e puri, Lorenzo Guerini, ministro della Difesa. "Otto incarichi, nessun toscano. Si sono censurati da soli", ironizza un dirigente dem che sottolinea anche come la composizione della squadra di governo targata Pd sia stata "concordata" con l'area renziana dalla quale, all'inizio delle trattative, erano stati fatti i nomi di ​Anna Ascani, Luigi Marattin, Roberto Cociancich, Emanuele Fiano, Simona Malpezzi, Salvatore Margiotta, Dario Stefano. Sei contro i cinque che sono stati nominati, certo. Ma nemmeno tra questi sei c'era il nome di un toscano.

La maggioranza Pd è comunque decisa a non lasciarsi trascinare in polemiche interne anche perchè, per restare sulle regioni, tra poco più di un mese si vota in Umbria, la prima delle regioni che andrà alle urne in autunno. L'idea lanciata da dario Franceschini è quella di stipulare alleanze con il M5s per far fronte alla destra, ma Luigi Di Maio è cauto su questo punto. In primo luogo perchè lo statuto non permette alleanze con forze che non siano civiche. In secondo luogo, il capo politico del M5s vuole vedere come si comporterà il Pd ai primi provvedimenti targati Cinque Stelle, come il taglio dei parlamentari. Intanto, però, i due posti vacanti alla Regione Lazio lasciati da Lorenza Bonaccorsi e Gian Paolo Manzella, che lunedì giureranno da sottosegretari, potrebbero aprire le porte della giunta ai pentastellati del Lazio. Laura Lombardi ha già stretto un patto di legislatura con Nicola Zingaretti su sette punti qualificanti del programma del Lazio. Qualcosa di simile a quanto avvenuto tra Pd e M5s a livello nazionale con la differenza che Lombardi non ha voluto portare il movimento nella giunta. Le cose potrebbero perciò cambiare a breve, anche alla luce delle parole di Lombardi: allearsi con i dem alle regionali? "Se ne può parlare. Ma è chiaro che non ci scioglieremo nel Pd".

GOVERNO ,BOSCHI: 'SPIACE ASSENZA TOSCANA, SPERO NON SIA MODO PER COLPIRE RENZI'

"Per l'assenza della Toscana sono un po' dispiaciuta, spero che non sia un modo per colpire Renzi e il nostro gruppo, credo che non sia giusto e non se lo meritino i cittadini dalle regione". Lo ha detto Maria Elena Boschi a Milano. 

 

Governo: Zingaretti, questione Toscana? Nessuna discriminazione politica 

"Assicuro che non c'è nessun tipo di discriminazione politica. Non era questo, e non è mai stato questo, l'obiettivo di nessuno e sicuramente in questo caso lo posso dire con assoluta certezza. Per quanto riguarda quei territori non rappresentati se ci sono temi li dovremo affrontare con la valorizzazione di tante risorse che ci sono": lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, riferendosi alle critiche arrivate da alcuni esponenti del suo partito per la mancanza nella squadra di governo di esponenti riferibili ad alcuni territori come la Toscana.

"Ci sono stati dei problemi, ho visto la Toscana o altri casi ma - ha spiegato il leader dem a margine dell'incontro nazionale di studi delle Acli in corso a Bologna - sono figli purtroppo della coincidenza di tanti criteri, di territori, di competenze, di sensibilità politiche, di genere, di condizioni che alla stretta possono creare problemi". "Non perdiamo il punto di vista che c'è un governo che sta partendo. Il Pd insieme agli alleati - ha detto Zingaretti - è il protagonista di questa avventura e ora dobbiamo realizzare insieme il programma. Se ci sono stati dei ritardi o dei problemi li affronteremo e, valorizzando le risorse, porremo rimedio anche a questa vicenda".

Governo: Bonafè (Pd), Toscana ancora paga purga Renzi?

"Leggendo la lista dei sottosegretari e viceministri non posso negare la mia profonda delusione e amarezza per la mancanza di nomi toscani del Partito Democratico. Qualcuno a livello nazionale dovrà spiegare ai tanti militanti ed elettori toscani il motivo, ad oggi incomprensibile, per il quale la Toscana non sia stata considerata degna di avere un rappresentante ai massimi livelli, o se ci sia una purga Renzi che ancora oggi la Toscana deve pagare". Lo afferma Simona Bonafe', segretaria del Pd toscano, dopo la nomina dei sottosegretari di governo. "La Toscana è stata l'unica regione dove nelle ultime elezioni europee il Partito Democratico ha saputo tenere testa alla Lega", aggiunge Bonafè. "Alle amministrative di giugno abbiamo riconquistato con il buon governo tutte le città capoluogo al voto e permesso al Partito democratico nazionale di salvare un risultato complessivo molto deludente. Non possiamo essere considerati solo serbatoio di voti, esprimiamo una classe dirigente preparata e competente che avrebbe potuto dare un contributo importante al nuovo governo".

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