A- A+
Politica
Coronavirus specchio del declino italiano. Non bastano le misure economiche

In questo paese di santi, poeti, navigatori ed esperti di coronavirus tutto gira sempre al contrario. Siamo i più furbi, quelli che bloccano i voli, quelli che paralizzano intere città, quelli che fanno controlli di massa, quelli che hanno saputo trasformare un dramma mondiale in uno psicodramma nazionale, per poi accorgerci che il mondo ci guarda e ha paura di noi. Se a questo aggiungiamo che la classe politica più incapace dal dopoguerra non perde occasione, ancora una volta, di giocare con la crisi di governo, allora possiamo dirlo: forse ci meritiamo tutto questo.

Ci meritiamo di essere schivati, ma non per il virus, ma perché non riusciamo a serrare le fila nemmeno in queste circostanze, non riusciamo ad agire senza strizzare l’occhio alle convenienze personali, non riusciamo a tenere una linea con fermezza. Poi però siamo bravi a piangerci addosso, a piagnucolare per avere flessibilità di bilancio, a scandalizzarci perché nel mondo qualcuno non ci vuole e ci rispedisce a casa. Tutto ciò grazie anche ad un connivente sistema dell’informazione megafono delle nostre follie, noi che abbiamo svaligiato i supermercati dopo i primi venti contagiati!

La nostra economia era già la più lenta in Europa, dopo questa straordinaria operazione di autoflagellazione corriamo il rischio di diventare una vera palla al piede dell’Europa. Alla fine, ci diciamo sempre che noi ce la caviamo, che abbiamo inventiva, creatività. No, non funziona più, se qualcuno dei nostri politici sapesse leggere due tabelline comparate, con due numeri dell’Ocse, dell’Istat, del Fondo Monetario, capirebbe in cinque minuti il piano inclinato sul quale siamo posizionati. E ne trarrebbe le conseguenze: scappando. Perché per provare a ribaltare il declino nel quale siamo precipitati da oltre trent'anni servono solo competenza e realismo.

Purtroppo la classe politica di cui sopra è totalmente incompetente e avulsa dalla realtà. Pensare che un provvedimento come quota 100 potesse spingere le aziende ad assumere giovani bisogna davvero essere intrisi di tanta malafede. Al governo abbiamo poi un anonimo avvocato che si è trovato per caso a fare il premier senza nemmeno aver mai letto la Costituzione, l’altro giorno ne ha dato prova minacciando le regioni di togliere loro poteri che, invece, la riforma dell’articolo 117 da inequivocabilmente nelle mani del Governo a fronte di rischi di profilassi internazionale.

Parole vuote, al vento, esercizi di retorica, tavoli, travestimenti (indossare la mascherina da parte del presidente della più importante regione italiana è miserevole e ridicolo), tutti artifizi per galleggiare, resistere all’inevitabile destino di decadenza e marginalità a cui questo paese è ormai condannato, scenario che il teatro dell’orrore costruito intorno al coronavirus ha semplicemente accelerato. Le misure economiche del Governo per contrastare gli effetti del virus, inevitabili, servono solo a dare una risposta più emotiva che concreta, nel senso che forse daranno un sollievo a qualcuno ma non incideranno in alcun modo sulle sorti della nostra economia.

Tutti i grandi nodi irrisolti restano lì da anni (Alitalia, Ilva, tasse, sistema scolastico, ecc.) e sono questi, purtroppo, che nessuno ha intenzione di risolvere per dare una vera svolta. Ben oltre gli zuccherini che ora ci stanno somministrando (come si danno talvolta ai bambini), qualche volta però servono medicine amare e finché continuiamo a non raccontarci la verità (che fa perdere voti) non andremo da nessuna parte. Però avremo la scusa: sarà stata colpa del Coronavirus.

Commenti
    Tags:
    coornavirusdeclinocoronavirus in italia





    in evidenza
    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento

    Politica

    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento

    
    in vetrina
    Djokovic re del tennis e del vino: "Produciamo syrah e chardonnay"

    Djokovic re del tennis e del vino: "Produciamo syrah e chardonnay"


    motori
    Citroen nuovo Berlingo, nato per facilitare la vita quotidiana

    Citroen nuovo Berlingo, nato per facilitare la vita quotidiana

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.