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Politica
Coronavirus,Speranza "commissariato" dall'Oms. Perché il governo è da bocciare

Sull’emergenza coronavirus ci chiedono di stare uniti alle istituzioni perché l'Italia ne verrà fuori solo unita. Non sono d'accordo. Ne verremo fuori se capiremo bene quel che serve, abbandonando per la strada la paccottiglia ideologica. Il governo Conte ha mostrato gravi incapacità strutturali: hanno pensato che questa fosse come ogni altra pagina della nostra disgraziata politica, qualcosa che si deve affrontare solo sul piano della comunicazione.

Ricordo ancora la surreale conferenza stampa convocata da Giuseppe Conte a tarda sera per annunciare "per primi in Europa" il blocco dei voli da e per la Cina. L'ansia di Rocco Casalino di ottenere le apertura di giornali e telegiornali, l'ansia di essere sempre "i primi" a far qualcosa, ha fatto ragionare poco chi ha preso quella misura. Bisognava invece tenere aperti i voli e tracciare con attenzione tutti i passeggeri dopo la misurazione della temperatura, conservando in archivio nomi e cognomi. 

Ma Conte voleva essere "il primo", con quei toni sempre un po' sparati che hanno gli insicuri. Ed ha fatto il primo enorme errore. Poi si è aggregato il ministro Roberto Speranza che ha pensato anche lui di tagliarsi una porzione di comunicazione e ha fatto girare una serie di ridicoli spot con protagonista l'attore comico Michele Mirabella. Qui all'ansia da comunicazione si è aggiunto il pistolotto ideologico "antirazzista" che è emerso in tutta la sua evidenza dritto dal meraviglioso mondo di Elly Schlein.

Lo spot sul coronavirus lo hanno fatto girare in un ristorante cinese dicendo testualmente che "non è affatto facile il contagio". Con questa frase fatta pronunciare all'attore comico, il ministro Speranza ha fatto capire benissimo di non avere idea di cosa fosse il coronavirus, che ha come caratteristica quello di essere estremamente contagioso.

Avere per ministro della Salute uno che non ha idea neanche delle questioni più basilari è il motivo per cui l'Organizzazione mondiale della Sanità ha preteso una sorta di commissariamento del ministero con la nomina di Walter Ricciardi a consulente, proveniente proprio dal board Oms, che da ora ha in mano le operazioni in Italia perché di questo governo la comunità internazionale non si fida. Fermano treni e aerei italiani, tra poco saremo serrati dentro i nostri confini.

Ho chiesto il "rigore cinese" ed è l'unica via ora. Per un po' dovremo rinunciare a socializzare, si sta il più possibile a casa e si attende che passi la nottata. Bisognerà estendere questi provvedimenti a tutta Italia perché non è credibile che ci siano cento casi tra Codogno e Vo' Euganeo, mentre a Roma siano tre e a Napoli nessuno.

Poiché l'incidenza della mortalità di questo coronavirus è bassa, il problema è di non avere troppi malati tutti insieme, perché il vero tema è uno solo: se i sintomi diventano gravi si curano solo in terapia intensiva e i posti che in tutta Italia ci sono in terapia intensiva sono poco più di quattromila. Con il rigore cinese si potrebbero costruire due ospedali in un mese tutti dedicati al coronavirus. Con i metodi italiani in un mese non si decide neanche dove costruirli e a chi affidare i lavori.

Non serve andare nel panico, non serve correre al supermercato a fare la spesa da bunker atomico, non serve credere ai complottismi. Bisogna avere pazienza ora. Speravo anche io a gennaio che potesse essere qualcosa di più agevolmente gestibile, ma ora i fatti ci dicono che non ci sono vie d'uscita a un comportamento rigoroso. Un ultimo appello va fatto alle autorità: diteci la verità, non fate giochini con i numeri, rivelate ciò che accade perché l'italiano è persona di buonsenso e si acconcia alla bisogna. Solo una cosa non sopporta: essere preso in giro. Il tempo degli attori comici al governo, con questa tragedia nazionale in corso, è definitivamente scaduto. E guardando in faccia Conte si ha la seria impressione di avere a che fare con un improvvisatore, di non essere in buone mani.

*Presidente nazionale del Popolo della Famiglia e candidato alle Suppletive per il Collegio Roma 1 della Camera 

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