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Politica
Cottarelli, non ce ne libereremo più del "Calenda della Madunina": ecco perchè
Carlo Cottarelli

Elezioni 2022, Carlo Cottarelli sarà per Bonino e Pd 

È tornato. Di lui non ce ne libereremo più. Sarà candidato per +Europa – Pd.

Carlo Cottarelli è una sorta di incubo politico – amministrativo che incombe ogni qual volta ci sia un’elezione o ci sia qualche carica importante da conferire.

In queste occasioni volteggia come un condor sulla “preda”, con comparsate sul Corriere della Sera (specialità appresa da Mario Monti) finché improvvisamente non cala sul bersaglio.

Direttore del dipartimento Affari fiscali del Fondo monetario Internazionale nel 2013, Enrico Letta gli dà l’incarico di Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, incarico che svolge per un anno fino al 2014.

Dopo aver assaggiato il gusto dolce del potere politico tenta disperatamente di riaverlo e nel 2018 gli sfugge per un soffio, essendo il Presidente del Consiglio incaricato da Sergio Mattarella per tentare di fare un governo tecnico per nuove elezioni, dopo una prima rinuncia di Giuseppe Conte.

In realtà Cottarelli rimane con un palmo di naso non capendo di essere stato utilizzato dal Quirinale unicamente come spauracchio per Lega e Cinque Stelle che infatti subito dopo convergeranno definitivamente sul nome di Giuseppe Conte.

Accortosi di questo se ne adonta e da allora ce lo ritroviamo ovunque, vero prezzemolone, che cerca disperatamente un incarico pubblico.

Nel frattempo trova comodo usbergo nel solito convento di Fra Fabio Fazio su Rai 1 e si improvvisa anche giornalista.

Inoltre è direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici dell'Università Cattolica di Milano.

Lo troviamo nel 2021 come presidente di Programma per l’Italia, uno dei soliti think tank liberali in cui c’è anche l’inevitabile Calenda.

Ora ci fa sapere che "L'Italia è a un bivio, ecco perché mi candido". Se fosse stata a un trivio ci saremmo salvati.

Quindi il compito di Calenda, da quanto deduciamo, sarà quello di vigile urbano addetto agli incroci.

Una stoccata a Calenda si coglie invece in un cinguettio di Riccardo Magi: “Neanche due mesi fa Calenda definiva Carlo Cottarelli il nome perfetto per tenere insieme un campo progressista e riformista’. Cottarelli ha annunciato di aver accettato la proposta di candidatura con Più Europa e Partito Democratico.

Insomma, alla fine, il Pd ed Europa+ si sono dovuti accontentare di un “Calenda minore” o un “Calenda della Madunina” perché l’originale, lui, il Calenda statista dei Parioli, gli ha mollato il bidone in diretta televisiva.

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