Pur essendo consapevole di quanto contino i rapporti di forza tra le classi a livello interno ed internazionale, e quindi senza illusione alcuna sull’andamento di importanti vicende come questa; non posso tuttavia esimermi -come responsabile di un partito politico non rappresentato oggi in Parlamento, ma pur sempre erede ideale di una delle forze fondamentali che costruirono la Repubblica e la stessa Costituzione Italiana- nel commentare ed esigere chiarezza rispetto alla nomina del Presidente del Copasir e cioè dell’organismo parlamentare di controllo dei servizi segreti che -per legge- deve affidarne la presidenza ad un membro dell’opposizione. La legge è la 124/2007, norma di iniziativa parlamentare approvata all’unanimità proprio per chiudere con la storia dei cosiddetti servizi segreti deviati e di tutta quella terribile stagione.Ripeto, pur senza farsi soverchianti illusioni, la legge dovrebbe esser un pilastro della democrazia, anche perché approvata all’unanimità: essa affida al governo e, nello specifico, al presidente del Consiglio tutti i poteri sulla intelligence, dei quali risponde solo al Copasir e non più al Parlamento, di rimando quindi al Presidente del Copasir in quanto espressione -ripeto per legge- della opposizione. Ad un forte potere (del governo), viene contrapposto, dalla legge 124, un potere di garanzia affidato alla opposizione. Ove ciò non accadesse, che garanzia potrebbero avere i cittadini, visto che praticamente tutta la attività del Copasir è secretata? Con l’avvento del Governo Draghi la maggioranza si è estesa ad una amplissima area del Parlamento lasciando all’opposizione un numero non proprio esiguo di ex-rappresentanti del M5S e di quelli della destra di FdI.Su questa vicenda -e nello specifico nel non lasciare nelle mani del governo e dell’intera maggioranza di governo la questione del controllo sui servizi segreti- si sono espressi in questi giorni, in modo univoco e netto, costituzionalisti, giuristi ed editorialisti di ogni orientamento politico. I Presidenti delle Camere, rispondendo all’attuale Presidente (divenuto di maggioranza) della Commissione, il leghista Volpi, invece di richiedere che fosse rispettata la legge, hanno sì ribadito il contenuto della legge stessa, ma contemporaneamente si sono rimessi agli accordi tra i gruppi politici, non avendo il potere di revocare il mandato al presidente o ai commissari.Il leader della Lega Salvini -passato evidentemente in maggioranza- ha chiesto le dimissioni di tutti i membri della Commissione. Adolfo Urso di FdI ed il forzista Elio Vito lo hanno fatto, ma non sono seguite le conseguenti dimissioni dei due componenti leghisti, Arrigoni e lo stesso Volpi, nè tantomeno degli altri membri della Commissione. In sostanza il Copasir procede la sua attività senza alcun esponente dell’opposizione, con 8 componenti su 10 solo di maggioranza. Si deve rispettare la legge con le dimissioni politiche di tutti i componenti e riscriverne la composizione in merito alla proporzionalità presente in Parlamento, e comunque affidarne la presidenza ad un esponente ex-M5S o ad uno di FdI, rispettando così la legge. Cosa che in questo Paese, anche su un tema fondamentale come quello dei servizi segreti, sembra apparire un optional. Servirebbe una rapida soluzione rispetto ad uno status quo palesemente illegale.
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