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Politica
Crisi di governo, Draghi convoca il Cdm. Grillo benedice lo strappo di Conte
Da sinistra a destra. Mariolina Castellone, Ettore Licheri e Giuseppe Conte

Crisi di governo, Draghi non si è dimesso 

Secondo quanto scrive l'Ansa il premier Mario Draghi non si sarebbe dimesso, ma starebbe "riflettendo". 

Crisi di governo, il premier convoca il Cdm 

Il premier Mario Draghi convoca il Consiglio dei ministri. In serata dovrebbe spiegare ai ministri le sue valutazioni su quanto accaduto col voto di fiducia in Senato, comunicando le sue decisioni. E' quanto si apprende da fonti qualificate a diretta conoscenza della vicenda.

Sull'incontro, di circa un'ora, tra Draghi e il capo dello Stato non è emersa alcuna indiscrezione. Non si esclude, però, spiegano le fonti, che dopo il Cdm ci possa essere un nuovo confronto tra i due al Quirinale. La seduta del Cdm non è stata ancora convocata, ma dovrebbe svolgersi, anche per l'esame di nuovi provvedimenti per l'emergenza siccità. 

Crisi di governo, Conte: "Risposte vere o nessuno avrà voti M5S"

Il presidente del Movimento Cinque Stelle, intercettato dai cronisti all’arrivo nella sede del Movimento, ha detto: "Se noi prendiamo degli impegni con governo, Parlamento e cittadini e siamo coerenti, chi si può permettere di contestare questa linearità e questa coerenza? Non chiediamo posti, nomine, nulla, ma chiediamo ovviamente di rispettare un programma definito all’inizio: transizione ecologica e urgenza della questione sociale che adesso è esplosa. O si hanno risposte vere, strutturali e importanti opporre nessuno può avere i nostri voti”. 

Crisi di governo, Grillo benedice lo strappo di Conte 

Secondo diverse fonti dell'Adnkronos, Grillo "è in linea totale" con l'ex premier. A convincerlo "l'insofferenza toccata con mano nel blitz a Roma, spiega un volto noto del Movimento, ha capito che non ne potevamo più. 

Crisi di governo, Letta: "Serve un confronto con Draghi" 

"E' evidente che c'è bisogno di un chiarimento politico di fronte al Paese, in Parlamento. Quello che per noi è la strada naturale è che si vada in Parlamento ad ascoltare il Presidente del Consiglio". Così Enrico Letta, segretario del Pd, durante un punto stampa di fronte a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. 

Governo, Draghi lascia Palazzo Chigi e va al Quirinale 

Proprio mentre si stava per concludere al Senato la seconda chiama sulla fiducia al dl Aiuti, al termine della quale il Governo ha incassato la fiducia senza il voto dei 5 stelle che non hanno partecipato al voto, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha lasciato Palazzo Chigi. È attesa per oggi la salita al Colle del premier che dovrebbe andare a rassegnare al capo dello Stato le sue dimissioni.

Crisi di governo, Dl Aiuti: ok del Senato alla fiducia con 172 sì. Tutti i 5s assenti 

Il Senato conferma la fiducia al governo, posta sul decreto Aiuti, con 172 voti a favore, 39 voti contrari e nessun astenuto. Tutti e 61 (la composizione del gruppo e' scesa oggi di una unita' dopo l'addio di Cinzia Leone, passata a Ipf) i senatori del Movimento 5 stelle non hanno risposto alla chiama e non hanno partecipato al voto. Con l'ok alla fiducia il Senato approva in via definitiva il decreto Aiuti che diventa legge.

Crisi di governo, il dibattito in aula sulla fiducia al decreto Aiuti. Castellone (M5s): "Confermo no partecipazione M5s a fiducia"

Confermo la non partecipazione al voto di fiducia del mio gruppo". Lo ha detto in Aula la capogruppo M5s al Senato Mariolina Castellone.

M5s: irresponsabili non noi ma chi non dà risposte al Paese

"Dire che si indebolisce l'azione del governo, quando si sta cercando di indicare con chiarezza la linea politica, è falso. Bisogna rispondere al malessere sociale che sta montando, in maniera chiara e decisa. Gli irresponsabili non siamo noi, irresponsabile è chi non dà risposte al Paese". Lo ha detto la capogruppo del M5s al Senato Mariolina Castellone, in dichiarazione di voto sul dl aiuti. 

Dl Aiuti: Lega conferma fiducia a Senato, M5s irresponsabili 

Paolo Tosato a nome della Lega conferma la "fiducia al governo perche' i provvedimenti contenuti nel decreto sono necessari. Togliere la fiducia e' una scelta legittima, farlo su questo provvedimento e' da irresponsabili", dice in Aula in dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal governo sul decreto Aiuti.

Dl Aiuti: Bernini (FI), si' fiducia. Ministri M5s si dimettano

"Noi rivendichiamo la nostra coerenza e quindi non faremo capricci su un decreto che stanzia miliardi per famiglie e imprese", afferma la capogruppo di Forza Italia Anna Maria Bernini, in dichiarazione di voto sulla fiducia posta al Senato dal governo sul decreto Aiuti. Per Bernini si e' assistito a "due giorni di non lucida follia che hanno un nome e un cognome: Movimento 5 stelle. Immagino che ora il ministro D'Inca' trarra' le debite conseguenze come i suoi colleghi ministri e sottosegretari" e si dimettano. "Beppe Grillo direbbe dimettetevi e fatevi accompagnare un'ultima volta a casa con le auto blu pagate dai contribuenti. La verita' vi fa male e la coerenza vi difetta", attacca Bernini le cui parole sollevano le proteste dei senatori M5s.

Dl Aiuti: Malpezzi, scelta M5s non lascia indifferente il Pd

"Non possiamo che prendere atto della scelta del M5s, una scelta che noi riteniamo sbagliata e che non ci lascia indifferenti nel metodo e nel merito". Lo ha detto la capogruppo del Pd al Senato, Simona Malpezzi, intervenendo in Aula sul voto al decreto Aiuti, sul quale il governo ha posto la questione di fiducia. "Non abbiamo considerato le questioni che avete posto come degli ultimatum, ma come un pungolo. Abbiamo anche visto un governo pronto a mettere al centro della sua azione l'agenda sociale, una nuova risposta al nuovo quadro economico che stiamo affrontando. Non un governo sordo. Per lavorare a questa agenda serviva la compattezza di tutta la maggioranza. Non siamo rimasti indifferenti nemmeno nel metodo. Oggi si vota la fiducia al governo ed e' un dovere per i gruppi di maggioranza votare la fiducia al governo di cui si fa parte. Il nostro non puo' che essere un appello alla responsabilita', una responsabilita' vera", aggiunge Malpezzi.

Dl Aiuti: Renzi a Draghi, nulla giustifica fine del governo

"Io sono estimatore del presidente Draghi, sono orgoglioso di averlo come premier, ma nulla giustifica la fermata del governo in questa situazione". lo ha detto Matteo Renzi prendendo la parola in Aula al Senato sulla fiducia al Dl Aiuti.

Crisi di governo sul Dl Aiuti: unica via percorribile per Draghi e' la richiesta della fiducia 

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Inca', ha avuto un confronto con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, il quale ha indicato come unica via percorribile la richiesta di fiducia al Senato sul Dl Aiuti. Lo riferiscono fonti di Governo aggiungendo che la fiducia sarà posta al termine della discussione generale.

Crisi di governo, trattativa su "no" alla fiducia sul decreto Aiuti. Confronto con Palazzo Chigi

E' in corso, secondo quanto si apprende da fonti governative, una interlocuzione con palazzo Chigi sull'ipotesi, su cui il miniostro per i rapporti con il Parlamento Federico d'Inca' sta mediando con le forze di maggioranza al Senato, di procedere al voto sul decreto Aiuti senza ricorso alla fiducia. Serve, tuttavia, un accordo 'blindato' per fare in modo che il decreto venga convertito entro il 16 luglio. Fondamentale, viene sottolineato, che l'invito a procedere su questa strada arrivi direttamente da palazzo Chigi.

Confimi industria, Draghi ha convocato altre associazioni il 20 

"Abbiamo ricevuto la convocazione di palazzo Chigi. Prima" Mario Draghi "ha voluto vedere Confindustria, il 20 ha convocato tutte le altre associazioni". E' quanto ha affermato, a 'Coffee Break', Paolo Agnelli, presidente di 'Confimi industria'. 

Crisi di governo, Letta: se altri si sfilano pronti campagna elettorale 

Per il segretario del Pd, Enrico Letta, dopo le dichiarazioni di Conte che non andra' a votare il dl Aiuti, adesso serve la verifica in parlamento e "quello che verra' detto li'" fa la differenza. Se il percorso non e' condiviso con altri partiti della maggioranza "questo vorra' dire che si andra' di fronte agli italiani. E noi siamo pronti a prepararci per questa campana elettorale".

Crisi di governo, Letta: la scelta del M5s ci divide 

"Quello che e' successo ieri a Roma e la decisione del M5s di non votare la fiducia al decreto Aiuti cambia lo scenario politico. Prendiamo atto di questa scelta, non e' la nostra. E' una scelta che ci divide. Noi oggi voteremo convintamente la fiducia". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in un punto stampa a Milano.

Crisi di governo, Iv: incredibile D'Inca' 'tratti' a insaputa di Draghi 

"Trovo veramente incredibile che il ministro dei rapporti con il Parlamento del M5s, all'insaputa del Presidente del Consiglio Draghi, convochi i capigruppo di maggioranza al Senato, per chiedere se sono d'accordo a votare il dl Aiuti senza mettere la fiducia, esaminando i singoli emendamenti e mettendo a rischio piu' di 24 mld di aiuti agli italiani. Tutto questo solo per evitare che il suo partito diserti il voto di fiducia con le conseguenze naturali che questo gesto comportera': la crisi di governo". Lo dichiara il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone. "Mai prendersi le proprie responsabilita', anche quando vogliono far dimenticare piu' di quattro anni al governo con gli ultimi scampoli di legislatura all'opposizione, senza mollare le poltrone di governo. Non c'e' nulla di serio in questo loro comportamento, non c'e' niente che coincida con le necessita' degli italiani", aggiunge il capogruppo di Iv. 

Crisi di governo, in corso la congiunta di Insieme per il futuro (Di Maio)

Luigi Di Maio ha riunito i parlamentari ed e' in corso una riunione congiunta di 'Insieme per il futuro'. E' quanto si apprende da fonti del partito.

Crisi di governo, Di Maio: i dirigenti M5s pianificavano crisi da mesi 

I dirigenti M5s stavano pianificando da mesi l'apertura di una crisi per mettere fine al governo Draghi". Cosi' Luigi Di Maio, parlando nel corso dell'assemblea congiunta di Insieme per il Futuro. "Sperano in nove mesi di campagna elettorale per risalire nei sondaggi, ma cosi' condannano solo il Paese al baratro economico e sociale", prosegue. 

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