Di Engel Masatti
E così, caro Cavaliere, lei sta facendo di tutto perché gli italiani vengano consegnati ai nipotini rossi di nonno Giorgio. Ma come le è venuto in mente di rimettersi in pista, dopo l'inglorioso ritiro? E poi, puntare tutto sull'appoggio dell'inaffidabile Lega!
Per frenare l'onda rossa che sta per sommergerci, le sarebbe bastato spingere il suo pupillo Alfano a tifare per Monti, anche se questi ha procurato danni non indifferenti alle tasche degli italiani (Monti parla soltanto di Italia e mai di italians). È un controsenso, lo so, ma, siccome in politica non esiste una logica, perché non adeguarsi? Infatti, da quando la politica è diventata una professione, logica e ideali sono scomparsi, tant'è vero che i parlamentari non disdegnano di passare da uno schieramento all'altro con la massima facilità, come è accaduto a molti democristiani passati addirittura nelle liste dell'ex PCI come pecore in transumanza, pur di non perdere l'appetibile poltrona troppo ben remunerata. E pensare che ci sono alcuni pensionati, che, per avere la reversibilità della moglie deceduta, si vede ridotta la pensione minima di cui godeva, a 6 (sei) euro al giorno. Che dire, poi, dei vitalizi di oltre 30.000 (trentamila) € mensili, che percepiscono alcuni politici in pensione? Quando la sinistra è stata al potere, perché non ha pensato ad eliminare storture di questo genere? No! Perché? Perché ne sarebbero andati di mezzo i loro interessi personali. Monti stesso, che ha dimostrato un certo autoritarismo, non è riuscito, forse per mancanza di tempo, a ridurre di un solo euro le spese della politica, cominciando da quelle sostenute per gli inutili parlamentari, dei quali ne abbiamo un numero molto superiore a quello che ha l'America, la cui popolazione è oltre cinque volte quella italiana.
Allora, dico io, non sarebbe più opportuno consegnare l'Italia a Monti che, sebbene titolare di un curriculum non indifferente di difetti, non dovrebbe aver paura di attuare riforme incisive e giuste, piuttosto che vedersi tra i piedi politici di mestiere, dove i designatori, che non hanno mai lavorato e che sono stati tutta la vita in politica, non accettano nelle loro liste coloro che abbiano fatto tre legislature? E la Bindi? La Finocchiaro? D'Alema? Bersani e molti altri? È giusto che coloro che hanno fatto le regole siano i primi a non osservarle? Dov'è la coerenza? Inutile dire che ciò è nel regolamento. Ma il regolamento, chi lo ha fatto?
Lei, caro cavaliere, sarà bravo in affari, ma in politica è una vera frana, in quanto non sa che per vincere le elezioni, bisogna procurarsi amici e non nemici come lei sta facendo, buttando alle ortiche le speranze di quella parte della popolazione, che aveva creduto nelle sue capacità di inventare qualche cosa di nuovo. In politica, tanto per essere più preciso, bisogna adoperare diplomazia e non carri armati, i quali, nonostante l'abbondanza e la superiorità tecnologica, non sono stati sufficienti, negli anni quaranta, a far vincere la guerra alle truppe dell'asse Roma-Berlino.
Evidentemente lei la storia non la legge e fa male, altrimenti non si muoverebbe come un elefante in mezzo a pregiatissimi bicchieri di cristallo, ma si darebbe da fare per favorire e appoggiare un centro destra, nel quale possano confluire tutti coloro che sinistri non sono, altrimenti, a differenza di quello che accadde ad Occhetto, la gioiosa macchina da guerra di Bersani questa volta avrà partita vinta con la massima facilità. Saluti e salute a tutti.
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