Nichi Vendola ad Affaritaliani.it: “Il Centrosinistra è un cumulo di macerie”

Un 25 aprile movimentato quello di Nichi Vendola. Iniziato la mattina di buon ora con le consultazioni con il premier incaricato Enrico Letta a Roma e proseguito con la partecipazione al corteo milanese per celebrare la liberazione dal nazi-fascismo. Un tour de force a cui il presidente pugliese si è volentieri sottoposto: troppa infatti era la voglia di sentire l'intervento dal palco del presidente della Camera ed esponente si Sel Laura Boldrini. Intervistato in esclusiva da Affaritaliani.it, Vendola definisce il Centrosinistra "un cumulo di macerie". Anche se, guardando al futuro, il leader di Sel non perde la speranza e conferma la volontà del suo partito di "rimettere in piedi il cantiere di una nuova sinistra di governo" in cui ci sarà spazio anche per il ministro Fabrizio Barca definito "un interlocutore prezioso" ma non la panacea di tutti i mali giacché "non esistono gli uomini della provvidenza".
Quale futuro per la sinistra italiana dopo il probabile varo del governo Letta?
“Bisogna partire da un dato di realtà. Il Centrosinistra oggi è un campo di macerie. La crisi del Pd si abbatte come un cataclisma sull'intero campo del Centrosinistra. Non penso che ci siano ragioni per consolarsi o per brindare. Il mio auspicio è che il Pd possa uscire da questo avvitamento ritrovando la strada e una linea politica che lo renda protagonista della ricostruzione del Centrosinistra".
In questa ricostruzione Sel che ruolo potrà avere?
"Innanzitutto è necessario ripartire dal punto più alto della nostra elaborazione. Ricostruire la sinistra significa ricostruire l'Europa. Per ricostruire la sinistra bisogna ripensare l'Europa. Sel è a disposizione per rimettere in piedi il cantiere di una nuova sinistra di governo".
Barca potrebbe essere il collante tra Sel e la sinistra del Pd che si oppone al governo con Berlusconi?
"E’ un interlocutore prezioso. Ma non ci sono uomini della provvidenza. Abbiamo bisogno di uomini e donne che con tanta determinazione e con spirito di verità si mettano a ricostruire pancia a terra la sinistra".
Con Renzi il dialogo e possibile?
"Certo. Le differenze, anche le più radicali, non sono mai sinonimo di guerra".
Daniele Riosa (@DanieleRiosa)