Da Silvio Berlusconi sono arrivate, su Mussolini, "parole di buon senso", forse collocate "in un momento sbagliato, di estrema delicatezza, come la giornata della memoria". Cosi' l'ex ministro Renato Brunetta ha commentato quanto detto ieri dal presidente del Pdl a Milano. "Gli italiani, pur condannando il regime, riconoscono nella storia quello che e' stato e quindi anche si riconoscono, in parte, nelle parole di Berlusconi", ha aggiunto. Da parte dell'onorevole anche un attacco al centrosinistra. "Abbiamo un Presidente della Repubblica che a suo tempo ha giustificato le invasioni sovietiche, possiamo benissimo avere un ex premier che, in maniera corretta, dica esattamente cos'e' stata la dittatura di Mussolini, senza demonizzazioni, senza parole fuori contesto. Quando sinistra prendera' le distanze in maniera netta e precisa dal comunismo, sara' sempre un bel giorno", ha detto. "Il pensiero comune italiano e' quello espresso da Berlusconi, vale a dire che Mussolini e' un dittatore che ci ha portato in guerra e ha fatto le leggi italiani, che sono un abominio - ha concluso - Che pero' il regime fascista negli anni '20 abbia prodotto un welfare per le masse senza democrazia, di cui alcune cose, come l'Inps, durano ancora oggi, simile a quello prodotto in Unione sovietica, gli italiani lo sanno. Questo non puo' giustificare nulla di quella dittatura, pero' descrivere senza demonizazzioni e senza strumentalizzazioni e' possibile".
Politica