Un piano in 10 punti per il rilancio del Paese. È il documento realizzato dall’Associazione Gianroberto Casaleggio dal titolo “Niente resterà come prima - L’Italia dopo il Coronavirus: pensieri per capire come cambierà il nostro futuro”. Si tratta di una ricerca realizzata attraverso il metodo Delphi, un metodo di previsione sistematico e interattivo che si basa su un gruppo di esperti indipendenti.
La ricerca dell’Associazione Gianroberto Casaleggio ha coinvolto 36 opinion leader e stakeholder di vari settori: imprenditori, sociologi, professionisti e professori con l’obiettivo di comprendere la loro visione sui cambiamenti in atto per creare una risposta fatta di idee e opinioni per definire quali gli interventi più urgenti per il rilancio dell’economia del nostro Pese.
“Nel 2020 bisogna investire nell’economia oltre il 15% del Pil per sostenerla e rilanciarla – spiega Davide Casaleggio, Presidente dell’Associazione Gianroberto Casaleggio - Dieci anni di finanziarie tutte concentrate in un solo anno che devono creare valore da redistribuire in futuro. Lo studio ha dimostrato che occorre digitalizzare il Paese, efficientare le risorse, sostenere la liquidità per il reddito e le aziende, investire in ricerca e sviluppo, nuova energia, sanità. Il territorio deve essere resiliente e va rivisto l’approccio sulle infrastrutture puntando sulla manutenzione e non su nuove grandi opere. L’approccio al lavoro sta cambiando e così anche la formazione”.
Secondo la ricerca è importante puntare su investimenti a lungo termine affinché le imprese possano uscire dal periodo di crisi potendo competere ad armi pari con i concorrenti esteri.
“Un punto sul quale tutti gli esperti si sono trovati d’accordo è sulla necessità di investire nella digitalizzazione del Paese e in ricerca e sviluppo – continua Davide Casaleggio – Abbracciare l’innovazione è sempre stato un processo lento per motivi culturali, economici e persino di comprensione della sua importanza. Il 2020, tuttavia, ha obbligato ad accelerare e oggi la concorrenza internazionale metterà fuori mercato chi non lo avrà fatto”.
La ricerca analizza anche i cambiamenti irreversibili nella vita delle persone che si sono manifestati durante il lockdown e che stravolgeranno per sempre le nostre abitudini.
A partire dallo smartworking che ha riorganizzato il lavoro oltre il tempo e lo spazio. I consumi non saranno più quelli di prima: il digitale si è imposto sul retail che dovrà ripensarsi completamente. Siamo ormai diventati una società touchless e ci dobbiamo interrogare sulla crisi del trasporto pubblico e su una nuova deurbanizzazione. Ci saranno nuove povertà e si dovrà trovare un nuovo equilibrio tra privacy e controllo. Si sta imponendo un nuovo paradigma della formazione creando una nuova prossemica con le cerchie sociali che uniscono il digitale. La catena di approvvigionamento delle aziende dovrà essere resiliente e la sanità deve essere ripensata tra casa e ospedale.
L’intera ricerca è disponibile sul sito dell’Associazione Gianroberto Casaleggio
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