Giorgia Meloni come Bill Clinton e Tony Blair. "Io la terza via della destra"
La Meloni si ritaglia il suo spazio in Europa e prende le distanze dai partiti ultra-euroscettici (come la Lega)
GIORGIA MELONI: "IO LA TERZA VIA DELLA DESTRA"
"Sull'immigrazione sono d'accordo con la Polonia. Dublino e' un finto problema, si occupa dei profughi, ossia il 10% del totale dei migranti. La Polonia dice: tutti insieme difendiamo i confini ma se voi siete il buco nella rete e' un vostro problema. Ha ragione. La soluzione non e' la soluzione dell'Italia ma neppure dell'Europa, io propongo da sempre il blocco navale e poi distinguiamo tra rifugiati e immigrati clandestini". Lo afferma la leader di FdI Giorgia Meloni in un'intervista a La Stampa. Sul Recovery Fund, "i polacchi non sono contrari alle sue condizionalita' eccessive. L'Europa deve dare una mano perche' siamo messi male, tutti", dice Meloni.
"Oggi abbiamo 200 miliardi destinati,sia pur in tempi non adeguati, all'Italia. I polacchi dicono solo dispendere questi soldi come gli altri, senza il freno di emergenza. Vale per tutti. Capisco alcune perplessita' europee sul sistema pensionistico italiano, ma la riforma piu' adatta non me la puo' spiegare Bruxelles. Ogni Stato deve essere responsabile ma e' sovrano a casa propria".
Parlando della propria nomina a presidente dei Conservatori e riformisti europei, "significa non essere isolata: l'Europa non si esaurisce in dueopzioni, uscire o prostrarsi in ginocchio. Io rappresento la terza viablairiana di destra, sto in Europa con i partiti che condividono un modello confederale, con nazioni che collaborano ma restano sovrane incasa propria", spiega Meloni. "Oggi l'Ue non ha una politica estera ma si occupa di carote e vongole. Ecco, vorrei l'opposto: di queste cose si occupino gli Stati, mentre l'Europa dovrebbe pensare alle grandi materie di interesse comune".
Commenti