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Politica
Dpcm Natale, linea dura: 25-26/12 sì ristoranti aperti ma no agli spostamenti

Domani scade il Dpcm e già oggi il governo deciderà su nuove possibili restrizioni per il Natale. Resta lo stop agli spostamenti tra regioni. Possibili deroghe per raggiungere gli anziani soli e le seconde case, ma proprio su questi punti è scontro nella maggioranza. Speranza in Senato ha confermato la chiusura di alberghi di montagna e impianti sciistici, almeno fino a mentà gennaio. Resta il nodo delle messe di Natale. I vescovi: "Saranno in sicurezza". Sui vaccini è pronto il piano da 202 milioni di dosi entro il primo trimestre del 2021. L’ 'Istituto superiore di sanità lancia l'allarme: «L'epidemia durerà un anno e mezzo». Impennata della mortalità al Nord: +75%.

Natale, ristoranti e ricongiungimenti

Sì all’apertura dei ristoranti a Natale, a Santo Stefano e a Capodanno ma confermata la stretta sulla mobilità: dal 21 dicembre fino al 6 gennaio gli spostamenti tra regioni gialle saranno possibili solo per chi farà ritorno al proprio luogo di residenza o di domicilio. E’ la mediazione alla quale si è arrivati dopo un lungo vertice tra il premier Conte, il ministro Boccia e i capi delegazione.

Al momento nessuna apertura sui ricongiungimenti e sulle seconde case fuori regione ma soprattutto sulla prima ipotesi è ancora in corso un confronto nell’esecutivo. E il tema sarà al centro dell’incontro con le regioni. Ma l’ala più rigorista ha insistito fino alla fine, secondo quanto si apprende, su un un’ulteriore stretta per quanto riguarda i ristoranti nei giorni festivi.    E’ vero che i bar nelle zone gialle chiudono alle 18 ma il timore è che si possano registrare, sia alla vigilia di Natale che alla vigilia di Capodanno, degli assembramenti in piazza per i festeggiamenti.

A spingere per tenere aperti i ristoranti il 25 e il 26 è soprattutto Italia viva, con la capo delegazione Bellanova. Mentre sui ricongiungimenti il premier ha lasciato la porta aperta nell’incontro con i capigruppo ieri pomeriggio. Così come sulla possibilità di tenere aperti gli alberghi di montagna. Su quest’ultima ipotesi non si è deciso mentre l’eventualità di riaprire la scuola il 14 dicembre, come ventilato dal presidente del Consiglio (“Come gesto simbolico”, ha ragionato Conte), viene ritenuta difficile.    

Il ministro Speranza ha illustrato in Parlamento le linee guida delle nuove misure restrittive anti-Covid che saranno valide dal 21 dicembre al 6 gennaio. Poi prima della riunione del Cdm, nella quale si discuterà anche del decreto legge necessario per limitare gli spostamenti, ci dovrebbe essere un nuovo confronto con le regioni. La firma del nuovo Dpcm è prevista per il 3 dicembre.

Governo, linea durissima per il nuovo dpcm 

L'emergenza Coronavirus in Italia continua a far paura. Per questo motivo il governo sta per varare il nuovo Dpcm, quello relativo al Natale con restrizioni ancora maggiori rispetto alle precedenti. Anche le zone gialle verranno rinforzate di provvedimenti rispetto all'attuale decreto. Resta inflessibile il ministro della Salute Roberto Speranza, anche nel confronto con le Regioni: "Ci sono 800 morti al giorno. Senza rigore avremo una recrudescenza dell’epidemia a gennaio, proprio nel momento in cui dovremo iniziare le vaccinazioni contro il virus. Sarebbe un segnale devastante".

Il primo pilastro - si legge sul Corriere della Sera - è il coprifuoco "senza deroghe" fino alle 22, anche a Natale e a Capodanno. Il confronto con la Cei è aperto, ma l’orientamento è che la messa delle 24 possa tenersi alle 20. Il secondo pilastro è il divieto di spostamento tra le Regioni, che il ministro degli Affari regionali Boccia spiega con la necessità di «non disperdere i sacrifici fatti in queste settimane anche dagli operatori sanitari». Quindi divieto di mobilità anche per le aree gialle, da prima di Natale a dopo la Befana. E per il 25, il 26 e l’1 gennaio c’è uno stop agli spostamenti anche tra comuni.

Il capitolo spostamenti - prosegue il Corriere - è tra quelli che hanno creato maggiori tensioni nella riunione serale con i capi delegazione. Palazzo Chigi ha deciso di scrivere un decreto ad hoc, che andrà in Gazzetta Ufficiale insieme al Dpcm e servirà a «coprire» dal punto di vista costituzionale la limitazione delle libertà personali. Il decreto dovrà anche allungare la vita del Dpcm, che fin qui è stata di soli 30 giorni.

Le Regioni hanno provato a convincere il governo ad aprire i confini, ma per Speranza, che ritiene fondamentale avere «misure rafforzate» quando il Paese intero sarà in zona gialla, lo stop ai movimenti è un punto cardine. Piste e impianti da sci saranno chiusi fino a metà gennaio e gli esercenti saranno ristorati. «Da parte del governo c’è una posizione ferrea», ha dovuto arrendersi Luca Zaia, che aveva proposto con le altre Regioni del Nord di lasciare aperte le piste per ospiti degli hotel e delle seconde case. Mediazione bocciata. E ora il presidente del Veneto chiede che le piste siano chiuse anche negli altri Paesi: "Se ci troviamo con Slovenia, Austria e Francia con le piste aperte, la nostra diplomazia può andare in soffitta".

dpcm correttoInfografica dpcm
 

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