Governo, Dpcm Natale: scuole e sci, tutto chiuso fino al 7 gennaio. Linea dura
L'emergenza Coronavirus in Italia continua. Sono ancora troppo alti i numeri per consentire un "liberi tutti". Resta drammatico il dato relativo ai decessi, ieri altri 822. Scende, ma non in maniera significativa il numero di ricoveri. Per questo il governo ha deciso che il Dpcm di Natale, che entrerà in vigore dal prossimo 4 dicembre, avrà ben poche concessioni. Il rischio che la Befana porti con sé la terza ondata del virus fa paura. Nel periodo delle festività - si legge sul Corriere della Sera - gli spostamenti tra regioni saranno vietati, anche in fascia gialla. E a dispetto del parere degli scienziati le scuole superiori torneranno in presenza soltanto dopo il 7 gennaio. "Altri sacrifici sono necessari — chiede pazienza Giuseppe Conte —. Sarà un Natale diverso, o a gennaio rischiamo un alto numero di decessi".
I presidenti delle Regioni - prosegue il Corriere - non vogliono saperne di riaprire i licei prima del 7 gennaio. Il loro stop unanime è in sintonia con la prudenza invocata dal ministro della Salute. Per convincere i presidenti ad accettare la chiusura dei confini tra regioni, Speranza ha ricordato il picco di spostamenti a Ferragosto: «No al liberi tutti». Rimane la possibilità di tornare a casa, per il resto le deroghe saranno limitate a pochi «casi di necessità», come andare dai genitori anziani o da un nonno rimasto solo, sempre con autocertificazione. Anche la messa della vigilia di Natale non sarà concessa, verrà anticipata di 2 ore, alle 22 anzichè a mezzanotte.
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