Governo Draghi, il Cdx pesa di più dell'intergruppo giallorosso
Dopo il primo voto di fiducia di ieri, il centrodestra, guidato da Salvini, pesa più dell'intergruppo giallorosso Pd+5S+LEU nella maggioranza al Senato. La somma di Lega e Forza Italia è superiore a Pd, LeU e 5 stellE. E quello della Lega è stato il gruppo più compatto nel voto pro-Draghi. Anche alla luce di tali esiti, l’intergruppo-formato, in Parlamento, dai gruppi, che sostennero il governo Conte-bis- si è dimostrato un’operazione non convincente. E un accordo di vertice, anti-Salvini, tra i gruppi dirigenti della vecchia maggioranza, la somma di partiti, che non godono di buona salute, e che governano, privi, come Draghi, della legittimazione degli elettori.
Stupisce l’adesione di Giuseppe Conte: non si era definito l’ “avvocato del popolo”, in ascolto degli umori e delle istanze dell’opinione pubblica? Eppure, lasciando Palazzo Chigi, l’ex premier aveva manifestato l’intenzione di “non perdere il contatto con una realtà, fatta di grandi e piccole sofferenze, di mille sacrifici, ma anche di mille speranze, che scandiscono la quotidianità di ogni cittadino”.
Enrico Berlinguer lanciò, nel 1973, il “compromesso storico”, dopo il golpe cileno anti-Allende, perché capi che la sinistra, mai, avrebbe vinto, da sola, e per allegare la base elettorale e le alleanze del PCI, in primis con la DC di Aldo Moro. Nicola Zingaretti e Gigino Di Maio si chiudono, invece, nella “ridotta“ del Nazareno. Ne hanno facoltà, ma così danno un segnale, non positivo, ai giovani, agli intellettuali, alle donne, alla società civile, che sarebbero interessati a contribuire al rinnovamento della politica, non a essere cooptati nelle vecchie organizzazioni.
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