Governo, il Pd frena sul 5G Huawei e Di Maio adesso tratta con gli Stati Uniti
Il governo è concentrato sulle misure da adottare per far fronte alla pesante crisi economica che sta affrontando l'Italia in seguito alla pandemia di Coronavirus che ha travolto il Paese. Ma in contemporanea c'è un fronte che non può essere trascurato, vale a dire quello della nuova infrastruttura di telecomunicazioni 5G e su questo fronte - come riporta Repubblica - le cose sembrano parecchio cambiate rispetto a qualche tempo fa. La scorsa settimana una macchina del governo italiano si è presentata al cancello principale di Villa Taverna a Roma, la residenza dell’ambasciatore Usa, Lewis Eisenberg. Dentro quella vettura c’era il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Non era un incontro di routine. Sul tavolo diversi gli argomenti da affrontare, ma su tutti ce n’era uno che per l’alleato statunitense è dominante: la rete 5G e la presenza della cinese Huawei nel nostro Paese.
Non è una novità, per gli americani. Lo è invece per l’esecutivo nostrano. Perché proprio la posizione sul colosso telefonico sta lentamente ma progressivamente cambiando. Dopo il famoso e controverso summit che apriva la strada agli accordi per la “Nuova Via della seta”, qualcosa è stato corretto nella coalizione giallorossa. E l’iniziale via libera alle operazioni e alle costruzioni di Huawei sta per essere rimessa in discussione. Insomma il governo italiano si sta preparando a invertire la rotta, come stanno facendo molti dei partner europei. Lo hanno già fatto la Gran Bretagna e la Grecia. Ma i dubbi crescono pure in Francia e in Germania.
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