Grasso: "Sulla Tav era possibile un approccio diverso"
"Scienza e politica devono abituarsi a coinvolgere i cittadini nei processi di decisione e di attuazione di qualsiasi applicazione tecnologica. Oggi non si puo' piu' ritenere di realizzare una grande opera infrastrutturale, frutto di applicazione scientifico - tecnologica, senza prima valutarne insieme a tutte le componenti interessate, l'impatto ambientale e sociale, anche per evitare situazioni di conflitto, a volte lungo anni, con ripercussioni sotto il profilo dell'ordine pubblico. In Italia gli esempi della Tav, della Tap e del Muos in questo sono emblematici. Forse era possibile arrivare a soluzioni diverse con un approccio diverso". Lo ha affermato il presidente del Senato Pietro Grasso nella lectio magistralis su "La grande alleanza fra politica e scienza" in apertura della 46esima sessione dei Seminari Internazionali sulle Emergenze Planetarie a Erice (Trapani).
Davanti alla platea di 124 scienziati provenienti da 38 Nazioni, la seconda carica dello Stato ha ribadito l'importanza dell'etica nella sua doppia dimensione di scienza dell'uomo e scienza per l'uomo: "Dall'etica -ha affermato- bisogna partire per individuare le coordinate di scienza e politica". La scienza e' per Grasso "il motore di pace piu' efficace che esista al mondo e la politica, come la scienza, e' una dimensione al servizio dei bisogni sociali, che trova il proprio obiettivo ultimo nella difesa della qualita' della vita. Per risolvere le emergenze che minacciano il pianeta, la politica deve imparare a raccogliere le migliori risorse in campo e utilizzarle con il rigore del metodo scientifico, svincolata da precognizioni e conflitti d interessi. Una scienza trasparente al servizio di una decisione libera. Questa e' la sfida che siamo chiamati ad affrontare". Grasso ha pero' ricordato che non e' sempre cosi': " Quante volte e in quanti modi -si e' chiesto- per interessi di parte, noi politici contribuiamo a confondere invece che a chiarire? A prendere la parte piu' comoda invece che quella piu' giusta? A dar voce alle paure, elettoralmente piu' convenienti, che alle speranze? Ancora piu' banalmente: quante volte ciascuno di voi ha trovato dall'altra parte della scrivania politici incapaci di guardare oltre il limite della prossima campagna elettorale?" Secondo il presidente del Senato, "i problemi che la comunita' scientifica pone alla politica, nell'interesse collettivo, hanno bisogno di persone in grado di saper guardare alle prossime generazioni, non alle prossime elezioni. Il risultato di questa mancanza e', purtroppo, sotto gli occhi di tutti", ha osservato Grasso.