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Politica
Il caso Puglia agita il Centrodestra. Sfida aperta Lega-Fratelli d'Italia

Ceglie Messapica, provincia di Brindisi, Puglia. Nella patria dei trulli il Centrodestra rischia una clamorosa spaccatura, proprio adesso che il tavolo nazionale ha da poco trovato l'intesa sulle candidature alle prossime elezioni regionali e mentre il governo Pd-M5S è sempre più in alto mare.

L'accordo nazionale, secondo la versione dei leghisti non confermata dalle altre forze politiche del Centrodestra, prevede che a Ceglie il candidato sindaco sia un leghista. "Noi ci atteniamo all'accordo nazionale. A livello locale non ci sono stati ancora approcci con le altre forze politiche, ma è evidente che dopo la presentazione ufficiale da parte di Matteo Salvini il candidato sindaco sono io, non ci sono dubbi", spiega ad Affaritaliani.it Francesco Locorotondo, messo in campo dal Carroccio pugliese per la poltrona di primo cittadino.

Il problema è che a Ceglie il Centrodestra rischia di spaccarsi con Angelo Palmisano, braccio destro dell'ex sindaco Luigi Caroli, che sarebbe pronto a candidarsi con il simbolo di Fratelli d'Italia. Non solo, lo stesso Caroli, che fino a poche settimane militava in Forza Italia e avrebbe dovuto candidarsi con gli azzurri alla Regione, potrebbe correre con FdI nella provincia di Brindisi per il Consiglio regionale.

E' vero che Palmisano potrebbe correre con FdI come sindaco nonostante l'intesa nazionale? "A quanto pare sì", ammette Locorotondo. "Anche se ufficialmente era di Forza Italia fino a poco tempo fa per poi transitare in Fratelli d'Italia. Dalle riunioni fatte prima dell'emergenza Covid-19 non sembrava che FdI volesse presentare un suo candidato, ora invece sembra che abbiano cambiato idea". E Caroli per la Regione? "Anche questa è una vera querelle, lui finora ha affermato solo che correrà alle elezioni con un partito del Centrodestra ma senza spiegare quale. Aspettiamo notizie".

E Forza Italia? "E' rimasta orfana di Caroli che fino a febbraio, essendo l'ex sindaco, avrebbe dovuto essere candidato alle Regionali con Forza Italia. Noi - afferma Locorotondo - siamo stati chiari fin dall'inizio, siamo a pronti a correre anche da soli e abbiamo già due liste civiche che sostengono la mia candidatura. Poi saremmo certamente felici se anche a Ceglie il Centrodestra tornasse unito. Ci atteniamo all'accordo nazionale e speriamo che venga rispettato anche a livello locale".

Il problema è che sia Forza Italia sia Fratelli d'Italia negano che l'accordo nazionale preveda che Ceglie spetti alla Lega, notizia annunciata solo da esponenti del Carroccio nei giorni scorsi. Stando agli azzurri pugliesi, il tavolo Salvini-Meloni-Tajani ha deciso soltanto per i capoluoghi di provincia e quindi in Puglia il candidato sindaco di Andria sarà certamente della Lega. Ma per i comuni con più di 15mila abitanti e che non sono capoluogo di provincia, dicono da Forza Italia, tutto è aperto e tutto è ancora in discussione.

Ma quali conseguenze ci sarebbero se FdI corresse da solo a Ceglie? Rottura anche in Regione su Fitto e Lega da sola con Nuccio Altieri? A quanto pare nelle ultime riunioni con i suoi Salvini avrebbe usato parole molto forti in tal senso, non escludendo questo scenario... "Il segretario come tutto il partito pugliese ha posto paletti ben precisi e su questi si è raggiunto l'accordo a livello nazionale. Non spetta a me dire che cosa accadrebbe se non venisse rispettato, ma a Salvini e al segretario regionale D'Eramo. L'unica cosa certa - scandisce Locorotondo - è che io sono il candidato della Lega e di due liste civiche, attendiamo che Forza Italia e FdI si facciano avanti a livello locale per parlare di programmi. La Lega non fa scambi di poltrone".

Palmisano vicesindaco sarebbe un possibile accordo? Locorotondo frena: "Non posso rispondere, anche perché non decido solo io. Se ci sarà anche Forza Italia saremmo in tre, senza dimenticare le due liste civiche formate da persone della società civile e da ex consiglieri con le quali lavoro già da tempo".

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